Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1460
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* L’impero che il cristianesimo ha per tanti secoli esercitato, e prima e dopo il risorgimento della civiltà, tanto sugli animi, le opinioni, i costumi privati e pubblici, quanto sul temporale degli stati e sulla politica universale del mondo cristiano, e generalmente insomma sulla vita umana, è stato quasi un impero della filosofia, uno stabilimento di potenza filosofica, un’influenza, una superiorità generale acquistata nel mondo dalla ragione sulla natura, le naturali illusioni ec. ec. e dallo spirito sopra il corpo: stabilimento originato da quell’epoca metafisica che produsse il cristianesimo e durato per le circostanze dei lumi e degl’intelletti e per la forza dell’abito ec. Allora il mondo era quasi una repubblica filosofica o piuttosto uno stato soggetto ad un intollerante, universale, stretto, potente dispotismo della filosofia, riconosciuto da tutti per giusto o per invincibile, benché tutta la sua forza (al solito delle tirannie e quasi d’ogni genere di governi) stesse nell’opinione. Il Papa rispettato e temuto da tutti i privati e da tutti i principi cristiani, un inerme, un povero, da armati e da ricchi, era il vero capo di una repubblica filosofica. Basta considerare quella cerimonia