<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1428&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20131216190246</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1428&oldid=-20131216190246
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1428 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 154modifica] incremento e formazione. E se ciò è stato presso un altro popolo, e se ciò ha cangiato il suo primo nome e la sua prima nomenclatura, allora quello stesso popolo che inventò quella disciplina, e la comunicò agli stranieri, ricevendola scambievolmente dagli stranieri come nuova, non dovrà adoprar mica que’ suoi primi nomi, ch’egli non ne ha piú il dritto, non sarebbe inteso neppur da’ suoi e guasterebbe ogni cosa, ma gli sarà forza adottare que’ nuovi termini, e il nuovo nome della stessa disciplina. Cosí (Vedi p. 1422-1424), quando anche l’Italia fosse stata la prima a ridurre a scienza il commercio sotto nome di mercatura, s’ella poteva dargli questo nome al tempo del Davanzati (nel qual tempo, oltracciò, l’Europa non era in tale stato che potesse avere vocaboli universali, o ne abbisognasse ec., né la precisione della convenzione era sí [p. 155modifica]stabilita ec.), non può darglielo oggi che questa scienza, per opera principalmente degli stranieri, mutando faccia da quello ch’era nel cinquecento, ha preso un altro nome universalmente adottato dalle cólte nazioni. E