<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1413&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20131201184153</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1413&oldid=-20131201184153
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1413 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 145modifica] non perché non conoscessero ec. le leggi eterne e necessarie del bello, come si dice, le quali non esistono, ma perchè, a forza di assuefazioni ec. corrotte, cioè non naturali e quindi non proprie non convenienti all’uomo, si erano ridotti a non conoscere o misconoscere e non sentir la natura, che è veramente o può dirsi eterna. E però ripugnavano al gusto che solo può durare ed essere universale negli uomini, perché solo ha il suo fondamento nella realtà delle cose quali sono; e il loro gusto, non potendo né piacere a tutti né per lungo tempo, era falso in quanto a questo, non in quanto a sè. Cosí dico delle pitture, statue, architetture greche. Cosí della letteratura italiana, la quale intanto è universalmente preferita, malgrado le [p. 146modifica]diversità de’ gusti ec. in quanto, non il bello, ma la natura è universale, e la letteratura italiana è la piú conforme alla natura. E perciò, e non riguardo al bello indipendente, si considerano e sono modelli di buon gusto le letterature ec. antiche, siccome piú