Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1406

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[p. 141 modifica] dalla convenienza, in quanto è giudicata tale dall’uomo (o dal vivente); e quindi bello non è se non ciò che all’uomo par conveniente cioè bello. Cosí è. Fuori della opinione dell’uomo o del vivente non esiste né bello, né brutto, e tolto il vivente, sono tolte affatto dal mondo, non solo le idee ma le qualità stesse di bello e brutto, potendo però restare il buono e cattivo in quanto giovi o noccia agli altri esseri ec.

Siccome però l’unica cosa durevole e universale è la natura sí delle cose che di ciascuna cosa, perciò opinione durevole e universale intorno alla convenienza ed al bello non può essere se non quella che è conforme a detta natura, cioè che giudica conveniente quello che la natura ha fatto e disposto che [p. 142 modifica]appartenga agli esseri (il che ha fatto e disposto non già necessariamente e assolutamente, ma per solo arbitrio e relativamente). Quindi è che i gusti non naturali, sia circa la forma degli uomini, sia circa le arti imitatrici della natura, sia in qualunque altro genere che appartenga alla natura in qualunque modo ec. tali gusti, dico, si chiamano cattivi, e lo sono; in