<dc:title> Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Giacomo Leopardi</dc:creator><dc:date>XIX secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Zibaldone di pensieri I.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1371&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20130920181458</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Pensieri_di_varia_filosofia_e_di_bella_letteratura/1371&oldid=-20130920181458
Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura - Pagina 1371 Giacomo LeopardiZibaldone di pensieri I.djvu
[p. 119modifica] la memoria, si acquista la facilità di questa assuefazione, cioè d’imparare a memoria. I fanciulli, mancando ancora di esercizio, poco sanno imparare a memoria, ma, cominciando da poche righe, arriveranno ben presto ad imparare libri intieri, perché i loro organi sono meglio disposti all’assuefazione che quelli d’ogni altra età, e per isviluppare questa facoltà non hanno bisogno che di esercitarla, cioè di assuefarla essa stessa. Tutto insomma nell’uomo è assuefazione. E seppure esistono differenze d’ingegni, cioè organi piú o meno disposti ad attendere ed assuefarsi, ad assuefarsi a questa o quella cosa, a piú o meno cose o a tutte, la qual differenza anch’io stimo ch’esista; ella è però tale che le diverse assuefazioni possono affatto cancellarla e rivolgerla anche al contrario, cioè render l’uomo di piccolo ingegno assai piú penetrante ec. ec. e insomma di maggiore ingegno che l’uomo del piú grande ingegno naturale. E ciò non solo nelle cose ed assuefazioni materiali o negli studi esatti ec., ma anche nelle discipline piú sottili, anche nelle cose [p. 120modifica]spettanti alla immaginazione e al genio.