Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1280

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[p. 56 modifica] o col tempo hilv. Anzi il digamma eolico non doveva esser altro che una cosa di mezzo tra f e v ed un’aspirazione che tenea della consonante, e tale divenne pienamente nel seguito (aspirazioni considerate per consonanti formali ne ha pure lo spagnuolo ec). Da hilv i latini, secondo il loro costume, fecero silv. E finalmente come presso i greci l’aspirazione H, perdendosi affatto, passò ad esser lettera e desinenza di ὕλη e cessò di esser carattere radicale, cosí presso i latini la parola silv, raddolcendosi e formandosi la lingua, venne a ricevere la sua vocale terminativa a.

Ecco quanti cangiamenti dové subire la radice hulh o hilh (seppur questa fu la primissima parola) secondo le differenze de’ popoli e de’ tempi, prima ancora di passare dal suo semplice stato di radice a parola derivativa o composta, anzi prima pur di subire alcuna [p. 57 modifica]inflessione, giacché ὕλη e silva, essendo nominativi, non hanno inflessione veruna. Ed aggiungete ancora prima di divenire selva in italiano, giacché la radice di questa parola italiana è parimente quell’hulh, e cosí tutte le piú moderne parole che giornalmente oggi si parlano hanno la loro antichissima, e per lo piú irreconoscibilissima, radice nelle lingue primitive.

Queste non sono etimologie stiracchiate né sogni, benché etimologie lontanissime. E non volendoci prestar fede, perciò solo che sono lontane e che a prima vista non si scorge somiglianza fra hulh e silva, non si creda di mostrarsi spirito forte, ma ignorante d’archeologia, di filologia e della storia naturale, degli organi umani, de’ climi ec., come pur della storia certa e chiara di tante altre parole e lingue similissima a questa;