Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1197

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[p. 477 modifica] bene osservato il suo proprio colore e vedesse un nero e un bianco allo stesso tempo, non saprebbe punto decidere qual de’ due fosse piú bello né qual de’ due colori meglio convenisse alla specie umana. E se non avesse bene osservate le sue proprie forme, e vedesse [p. 478 modifica]al tempo stesso un lappone, un italiano, un patagone, non saprebbe decidere quale di queste tre forme fosse piú bella e non sentirebbe differenza di bellezza o bruttezza in nessuno di loro. Il che dimostra ch’egli non ha veruna regola o norma innata ed assoluta per giudicare del bello, neppure umano.

L’uomo non può mai formarsi l’idea di una bellezza isolata, vale a dire che il bello assoluto non esiste né altrove né nella idea, nella fantasia, nell’intelletto naturale e primitivo dell’uomo. Figuratevi che ci sia mostrato un oggetto forestiero e che questo sia il primo e l’unico che noi vediamo nel suo genere. Noi o non giudichiamo in nessun modo della sua bellezza o bruttezza, né la sentiamo; ovvero ne giudichiamo comparativamente ad altri generi di cose e ad altre proporzioni, e cosí per lo piú andiamo errati e probabilmente giudicheremo brutto un oggetto che nel suo paese è giudicato bellissimo e che lo è nel suo genere effettivamente, o viceversa. Figuratevi