Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1057
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alla letteratura per perfezionarla ed interamente formarla. Bisogna ancora che sia applicata ad una letteratura perfetta, e perfetta non in questo o quel genere, ma in tutti. Altrimenti ripeto che il secolo principale della lingua latina non sarà quello di Cicerone, ma di Plauto o di Terenzio, come secolo piú antico e primitivo e meno influito da commercio straniero.
Ora lascerò stare che in quelle medesime parti di letteratura che piú soprastanno e piú furono coltivate in Italia, in quelle medesime dove noi primeggiamo su tutti i forestieri, la nostra letteratura è ben lungi ancora dalla perfezione e raffinatezza della greca e latina, che in queste tali parti sono e furon prese effettivamente a modelli da’ nostri scrittori; e per conseguenza, propriamente parlando, sono ancora imperfette. Ma la nostra eloquenza, e piú la nostra filosofia (e nella filosofia trovava povera la lingua latina Lucrezio) non sono solamente imperfette, ma neppure incominciate. Quanti altri generi di letteratura, prendendo questa parola nel piú largo senso, e di poesia come di prosa o ci mancano affatto o sono in culla o sono difettosissimi! Lasciando gl’infiniti altri, la lirica italiana, quella parte in cui l’Italia, a parere del Verri (prefazione al Senofonte del Giacomelli),