Paride in giudicar l'aspra, che insorse
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Pietro Metastasio
XIV1
Paride in giudicar l’aspra, che insorse
Nata contesa in fra le Dee maggiori,
S’abbagliò di Ciprigna ai bei splendori,
E dal suo labbro il Frigio incendio scorse.
5Ma del trono d’Assiria allor che sorse
La gran moglie di Nino ai primi onori,
Con tal senno, alternò l’armi e gli amori,
Che all’Asia di stupor materia porse.
Nò, non han solo in due leggiadre stelle
10Tutte le donne il pregio lor racchiuso,
Nè l’unico lor vanto è l’esser belle:
Che vide il Termodonte a maggior uso
Troncar Pentesilea la mamma imbelle,
Ed in asta cangiar la rocca e il fuso.