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390 pensieri (4015-4016)

da visto, nostro participio, o da avvisto pur nostro, se non è da vista sostantivo (16 gennaio 1824). Avvistato (ch’é però in altro senso da avvistare nella Crusca) par certo venire da vista, come svistare (uso italiano) da esso vista o da svista ec. (16 gennaio 1824).  (4016)


*   Alla p. 4011. Rammentare, ammentare ec., di cui altrove, si paragonino co’ verbi latini commentari e s’altri tali ve n’ha, da meno poi memini, o da miniscor o da’ composti di questo o quello ec. (16 gennaio 1824).


*    Nascere per avvenire, grecismo proprio anche dell’antico latino, come in quello o fortunatam natam cioè γενομένην. Vedi Forcellini ec. È proprissimo dell’italiano. Tra i mille esempi, hassi nel Guicciardini libro 1, tomo I, p. 111, edizione di Friburgo, 1775-6, nata la perdita di S. Germano, cioè accaduta semplicemente.1 E in molti altri modi e casi si usa da noi il verbo nascere come il greco γίγνεσJαι, per esempio nella frase di qui o da ciò o quindi nasce che ec. il, la ec. ἐκ τούτου γίγνεται o γίνεται. Vedi i francesi e gli spagnuoli, il glossario e i lessici greci (16 gennaio 1824). Vedi pag. seg.


*    Non solo in italiano e in latino, come altrove in piú luoghi è detto, ma in ispagnuolo altresí ed in francese adopransi spessissimo i participii, non solo aggettivamente, ma in significazione non propria loro, e propria di aggettivi a loro propinqui o simili, per catacresi o abusione (ch’é l’abuti verbis propinquis, come dice Cicerone, appo Forcellini, in Abusio, o l’abuti verbo simili et propinquo pro certo et proprio, come dice l’autore ad Herenn., ibid., per esempio l’aedificare equum di Virgilio, Aen., II, aedificare

  1. Nascere, per procedere, provenire ec. Ne nacque un ec. Questa cosa nasce, nacque da ec., ne nascerà ec. «Per alcune difficoltà nate nella consegnazione delle Fortezze, non era ancora partito». Guicciardini, I, 280.