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(3688) | pensieri | 109 |
cati del latino sella. Gli spagnuoli anche qui silla. Sella per sedia, sede, è di Dante. Sella in senso lordo, vedi la Crusca. Sella latino è diminutivo, come trulla e simili. Diminutivo del diminutivo, sellula. Quindi sellularius, il cui senso si può dir positivo. Cosí bene spesso formula latino formola ec. per forma (14 ottobre 1823).
* Alla p. 3618, fine. Io credo che niun de’ verbi di questo genere abbia perfetto proprio, né i tempi che ne dipendono, né supino, né participio in us, ma li tolgano in prestito1) dal verbo originale. Che se questo non esiste, io credo che un tempo esistesse. Per esempio, di suesco, adolesco, cresco ec., che hanno perfetto e supino, io credo che esistessero verbi originali, come sueo, adoleo ec.2) di cui fossero propri i detti perfetti e participii, giacché (3688) il perfetto e participio o supino regolare e dovuto di suesco ec. sarebbe suesci, suescitum, non suevi, suetum.3) Cosí dico di glisco, il quale non ha né perfetto né supino. Cosí di adipiscor, di nascor, di nosco. Se ciò è vero, notus, natus non sarebbero contrazioni di noscitus (questo esisté, come prova il verbo noscitare) di nascitus e questo ancora è provato da nasciturus (né adeptus di adipiscitus), come ho detto altrove in piú luoghi, ma participii e supini proprii d’ignoti verbi, da cui nosco, nascor ec. sarebbero stati formati. E nosco non verrebbe da νοΐσκω, come ho detto p. 2777, ma sarebbe stato anche in latino un verbo originale no (diverso da nare) conforme al greco νοῶ (come δόω do, πόω po che altrove abbiam dimostrato, e simili monosillabi di cui ho detto in piú luoghi); dal qual no sarebbe stato fatto il verbo nosco, non per uso greco,