Gavisci, ed anche in Gavisio, Gausida (goduta sostantivo) e Gausita. Vedi quivi anche Gauzita, dove trovi già il Z di gozar. Da questo, o da gavisio, gausio, gosio, anzi da gavisus us gausus, gosus, credo io che sia fatto lo spagnuolo gozo, godimento, piuttosto che da gaudium. Gozar assai spesso, come il nostro godere e il francese jouir, è vero continuativo di gaudere, non meno per il significato che per la forma, equivalendo a frui. Il verbo jouir, jouissons, jouissez, jouissent ec. dee esser venuto similmente da gavisare, prima che questo fosse mutato in (2843) gausare, e ne sparisse la i che manca in gozar, ma con tutto ciò è piú sfigurato. Cosí dite di joie, jouissance, joyeux ec. e di gioia, gioire ec. che di là vengono. Pressare, presser, prensar, oppressare, oppressé, soppressare, expressar e da premo-pressus. Vedi il glossario. Tritare da tero-tritus. Il glossario Tritare, Frequenter terere, Joh. de Janua cioè genovese del secolo XIII, autore di un lessico edito. Cautare, incautare da caveo-cautus. Vedi il glossario. Pransare o pranzare italiano da pransus di prandeo, onde il frequentativo latino pransitare. Incettare non da un barbaro incaptare, come pensa Giordani nel principio della lettera a Monti, Proposta, vol. I, parte 2, ma appunto da un inceptare, mutato l’a di captare in e per virtú della composizione, come in attrectare, contrectare, detrectare, obtrectare, ec. da tractare o da detractus ec. di detraho, in affectare ec. da affectus di afficio, il quale viene da facio, in coniectare, subiectare, obiectare ec. da coniectus di coniicio che viene da iacio, in descendo, ascendo ec. da scando, in occento da occentus di occino da cano, in aggredior ec. da gradior, in accendo, incendo, succendo da candeo o dall’inusitato cando vedi p. 3298, e in molti simili, benché piú generalmente e regolarmente l’a della prima sillaba de’ verbi dissillabi1 si muti per la composizione in i (e puoi vedere la p. 2890).
- ↑ Vedi p. 3351.