è notabilissimamente mutato; e veggasi la prefazione al citato volume delle Prose fiorentine, p. X-XI. Veggasi ancora Speroni Orazione in morte del Bembo nelle Orazioni stampate in Venezia 1596, p. 44-5. La Canzone de’ Gigli del Caro, mandata in Francia, e fatta apposta per colà, come anche il commento alla medesima secondo che dice il Caro in una delle sue lettere al Varchi, il conto fattone in Francia ec. (vedi la Vita del Caro); la Canzone del Filicaia per la liberazione di Vienna, mandata in Germania, e credo anche in Polonia, e colà molto lodata, come si vede nelle lettere del Redi;1 i poemi dell’Alamanni fatti in Francia ad istanza di quei principi ec. e colà stampati (vedi Mazzucchelli, Vita dell’Alamanni), siccome molti altri libri italiani originali o tradotti si pubblicavano allora o si ristampavano fuor d’Italia, nella quale certo niun libro francese, inglese, tedesco si pubblicava o ristampava originale, e ben pochissimi tradotti (francesi o spagnuoli); tutte queste cose, e cento altre simili notizie e indizi di cui son pieni (3068) i libri del cinquecento del seicento, e anche de’ principii del settecento dimostrano quanto la lingua italiana fosse divulgata. Nondimeno ella ha lasciato ben poche o niuna parola agli stranieri (eccetto alcune tecniche, militari, di belle arti ec. che spettano ad altro discorso) mentre la lingua francese tanti vocaboli e frasi e modi e forme ha comunicato e comunica a tutte le lingue cólte d’Europa, e in esse le ha radicate e naturalizzate per sempre, e continuamente ne radica e naturalizza. Segno che la letteratura è debol fonte e cagione e soggetto di universalità per una lingua, perocché una lingua universale per la sola letteratura (e per questo lato fu veramente universale l’italiana a que’ tempi, quanto mai lo sia stato alcun’altra fra le nazioni civili) non rende διγλώττους le nazioni
- ↑ Vedi p. 3816.