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198 | pensieri | (2367-2368-2369) |
* In proposito di quanto ho detto altrove del sacerdozio che presso gli antichi non era disgiunto dalle professioni civili e militari ec. ec. né esigeva alcun particolar genere di vita, di modestia, ritiratezza ec., vedi Virgilio Eneide, II, 318 segg., confrontandolo con 429-30, e soprattutto vedi ib., vers. 201, e nota come i sacerdoti si traessero a sorte dal numero de’ cittadini, de’ magistrati, de’ militari ec., e non per sempre, ma per un tal tempo o per una sola occasione ec. Lascio che (2368) i sacrifizi ec. privati ec. erano eseguiti da quello stesso che offriva la vittima, come da Enea spessissimo, e vedi in particolare Eneide, VI, 249-54. Fra i greci si sceglievano i sacerdoti per le pubbliche cerimonie, feste, sacrifizi ec. fra i patrizi e i piú ricchi, che potessero spendere ec.; ed era questo un carico oneroso, come quello di fornire una trireme ec. Alle volte esso era ereditario in certe famiglie ec. Vedi Senofonte nel Convito, c. VIII, § 40 (29 gennaio 1822).
* Tristis per cattivo all’italiana, mi par di trovarlo nell’Eneide, II, 548. Vedi gl’interpreti, il Forcellini il glossario ec. (29 gennaio 1822).
* Alla p. 1154, margine-principio. Anche dalla prima coniugazione si fecero tali contrazioni ne’ participii in us e ne’ supini, togliendo l’a di atus, o atum, o fosse che detti participii o supini contratti si fossero prima ridotti alla desinenza di itus come domitus ec. Per esempio, partus (quando non viene da pario) è mera contrazione di paratus, e non già un traslato, come dice il Forcellini. Il che si vede chiaro per gli esempi che egli adduce, ma molto piú per questo (ch’egli omette) dell’Eneide, II, 784 (vedilo), (2369) dove parta non vuol dir neppure comparata, acquisita, italiano procacciata ec., come spiega partus il Forcellini, ma semplicissimamente parata, giacché non solo non era ancora acquistata né pro-