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192 | pensieri | (2359-2360) |
sensazioni di forza sono piacevoli sí nell’animo che nel corpo, siccome appunto è piacevole un moderato esercizio del corpo, che gli dà un conveniente senso di vigore ec. (24 gennaio 1822).
* Alla p. 1154, margine. A questo luogo appartiene anche il verbo irritare, in quanto significa irritum facere (forse anche sempre), significazione però poco latina, dice il Forcellini, irrito, in fine. Giacché irritus viene da ratus, participio di reor ec. Vedi il Forcellini in tutti questi luoghi e il glossario se ha nulla. Del resto, appunto il vedere che da ratus in composizione si fa irritus, e cento altri esempii di diversissimo genere, dimostrano quanto la mutazione dell’a in i sia familiare ai latini, quando le loro radici o parole comunque subiscono qualche passione, qual è quella di formare, per esempio, da imperatus un frequentativo, cioè imperitare (24 gennaio 1822).
* Alla p. 2351, fine. Cosí dico di cui, huic ec. monosillabi. Vedi il Forcellini in qui ec. e la Regia Parnasi (25 gennaio 1822).
* Alla p. 2319, margine. Circa le contrazioni, indizio (2360) certo di ciò ch’io voglio dimostrare, vedi particolarmente il Forcellini in semianimis all’ultimo §, dove osserva che queste tali sillabe formate presso i poeti di piú vocali sono già notate dagli eruditi e chiamate figure (cioè in realtà dittonghi de’ quali nella prosodia non si discorre), e queste denominate co’ loro proprii nomi, cioè sinizesi, sinecfonesi ec. Vedi, per esempio, in Virgilio En., IV, 686, Semianimis quadrisillabo; ib., III, 578, V, 697 semiustus trissillabo ec. Osserva pure che la sillaba mia di semianimis è breve, benché doppia di vocali, il che dà forza alla mia opinione. E di tutte cotali voci vedi la Regia Parnasi. Ho detto, pagine 2339 (e vedila), che i nomi-