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114 pensieri (2221-2222-2223)

espressamente sarebbe stata. 1 Fuera direbbero appunto gli spagnuoli. Quest’uso dell’indicativo preterito  (2222) più che perfetto in luogo e in senso del più che perfetto dell’ottativo o soggiuntivo, è frequentissimo presso i latini, massime allora quando esso va congiunto con altro piú che perfetto del soggiuntivo, onde sarebbe stato bisogno il duplicar questo, come nel citato luogo, dove, se invece di fuerat poneste fuisset, raddoppiereste quel fuisset (fosse stata) che viene subito dopo. 2 Cosí in quell’altro di Virgilio, Aen. 2. [54]

      Et si fata deum, si mens non laeva fuisset,
      Impulerat ec.


Vedi anche Orazio Od. XVII, l. 2, vers. 28 seqq. e l. 3, XVI, 3 seqq. Cosí in quel famoso perieram nisi periissem. Cioè, sarei perito, se non fossi perito. Or da tali osservazioni io deduco due cose:

1,o Che l’imperfetto ottativo o soggiuntivo spagnuolo terminato nella prima e terza persona in ara o in era, amara, leyera, oyera, non derivi dall’imperfetto latino dello stesso modo, amarem, legerem, audirem, ma dal più che perfetto dimostrativo, amaveram,  (2223) legeram, audieram. E me lo persuade, 1,o la desinenza e la forma materiale, che in non pochi verbi è similissima, anzi tutt’una, coi detti tempi latini, come fueram fuera, quaesieram quisiera (che ha che far quisiera con quaererem?), dixeram dixera (e questo che ha da far con dicerem?) ec.; 2,o il veder che il detto tempo spagnolo si forma né piú né meno sempre dal passato dimostrativo, sí come appunto il piú che perfetto dimostrativo latino, non cosí il latino imperfetto del congiuntivo; 3,o l’uso e il significato di detto tempo spagnuolo; giacché gli

  1. Puoi vedere p. 2321.
  2. Vedi anche Georgiche, II, 132-133, dove però si usa l’imperfetto indicativo (vedi p. 2348). Vedi pure Georgiche, III, 563 seqq. e Orazio I, IV, Od. 6, v.16-24: falleret per fefellisset.