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378 | pensieri | (1805-1806) |
a trattarle. Quindi si veda: 1o, quanto l’effetto delle piú belle ed universalmente stimate poesie ec. sia relativo, vario, maggiore o minore secondo gl’individui; 2o, quante bellezze che si ammirano, si stimano tutte proprie di quel tal poeta e derivanti dal suo ingegno e dalla natura assoluta della sua poesia ec. non derivino che da circostanze affatto estranee, accidentali e variabili, con poco merito del poeta, s’egli stesso non ha mirato a prevalersi appostatamente di tali circostanze ec. ec. ec. (29 settembre 1821).
* Alla p. 1776, fine. Queste osservazioni si denno estendere ancora a tutti i generi di malattie, abituali o no, accidentali o costituzionali, di qualsivoglia età ec., paragonando il numero de’ malati e delle malattie, le loro qualità ec. nel genere umano (1806) cogli altri generi animali. Sto per dire che quello si troverà contenere piú malati e malattie ed imperfezioni corporali d’ogni genere (salendo comparativamente d’età in età), che non ne contengono tutti questi insieme (29 settembre 1821).
* Alla p. 1787. Infatti è cosa molto ordinaria che l’animale scampato una volta da un’insidia, da un pericolo ec. non v’incappi piú; e si suol dire che il cane scottato dall’acqua calda ha paura della fredda. Questo pur varia in proporzione dell’assuefabilità (cioè talento) delle diverse specie (29 settembre, dí di S. Michele 1821).
* Alla p. 1127, margine. Gli spagnuoli moderni sostituiscono l’h anche al v, onde dicono hueco (vòto), che anticamente dovette dirsi vueco da vacuus (29 settembre 1821).
* Una parola o frase difficilmente è elegante se non si apparta in qualche modo dall’uso volgare. In-