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(1556-1557-1558) pensieri 231

quanto di sentire sono abiti. Or quell’abito si racquista meglio di questo.  (1557) L’immaginazione, eccetto ne’ fanciulli, non ha, e non abbisogna di fondamento nella persuasione. Omero non credeva certo a quello ch’egli immaginava. La scienza può dunque sommamente indebolire l’immaginazione, pur non è incompatibile seco lei. Per l’opposto, il sentimento se non è fondato sulla persuasione è nullo. Quell’uomo che non crede piú alla virtú; che sa com’ella è dannosa, e del resto non si trova in nessuno; che ha perduto l’idea della grandezza degli animi e delle cose e delle azioni, vedendo come tutte queste e tutti quelli son piccoli; che ha conosciuto come l’entusiasmo, l’eroismo, l’amore non hanno verun soggetto reale; che gli uomini e le cose sono indegnissime di destare in lui questi affetti ec. ec.; un tal uomo come può far uso del suo cuore, come può provar piú verun sentimento forte e durevole; egli che sotto le piú belle apparenze discopre sempre chiaramente, o fortemente sospetta, l’inganno, l’astuzia, la malvagità, i secondi fini, la vanità, la viltà, la nullità, la freddezza? (24 agosto 1821).  (1558)


*   Alla p. 1543, margine. La quale attitudine è sí dipendente dall’abito e dall’esercizio ec. che, intermettendolo, i piú grandi ingegni illanguidiscono, o perdono talvolta affatto la detta attitudine, sia particolarmente, cioè riguardo a un dato genere di scrittura o di lavoro, sia generalmente, cioè riguardo a tutti i generi. Benché sia loro meno difficile il ricuperarlo che altrui l’acquistarlo, com’é naturale, per effetto dell’abito passato (24 agosto 1821).


*    Discorre il Monti (Proposta ec., vol. I, p. 227) della separazione da farsi della natura bruta dalla coltivata. Vedilo. Egli antepone, come si può ben credere, questa a quella. È verissimo. L’arte emenda,