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426 pensieri (1127-1128)

aspirazione, giacché la f non fu da principio lettera, ma aspirazione e lieve. E cosí viceversa gli spagnuoli che da prima dicevano fazer, ferido, afogar, fuso, figo, fuír, fierro, filo, furto, fumo, fondo, formiga, forno, forca, fender, ora dicono hazer, herido, ahogar, huso, higo, huír, hierro, hilo, hurto, humo, hondo, hormiga, horno, horca, hender ec.: vedi p. 1139 e 1806. Insomma si vede chiaro che la primitiva e regolare uscita de’ perfetti prima e quarta congiugazione era ai ed ii, trasmutata in avi ed  (1128) ivi per capriccio, per dolcezza, per forza di dialetto e pronunzia irregolare, corrotta e popolare, che suole sempre e continuamente cambiar faccia alle parole, col successo del tempo, e introdursi finalmente nelle scritture e convertirsi in regola, come vediamo nella nostra e in tutte le lingue. Vedi p. 1155, capoverso ultimo e p. 2242, capoverso 1 e 2327.


     Queste osservazioni ci porterebbero anche piú avanti non poco, ed avendo veduto che tutti i verbi radicali e regolari latini hanno una sola sillaba radicale, verremmo a dedurne che la lingua latina da principio fu tutta composta di monosillabi, come è probabile e naturale che fossero tutte le lingue primitive (balbettanti come fanno i fanciulli, che da principio non pronunziano mai se non monosillabi, come pa, ma, ta, poi due sole sillabe per parola, accorciando e contraendo o troncando quelle che sono piú lunghe; e finalmente, ma solo per gradi, si avvezzano a pronunziar parole d’ogni misura, in forza per altro della imitazione e dell’esempio che hanno di chi le pronunzia, il che non avevano i primi formatori delle lingue), e come è tuttavia la cinese, meno forse discosta di qualunque altra lingua nota dal suo primo stato, a causa della maravigliosa immutabilità di quel popolo. Ecco come bisogna discorrere.

Ho detto che intendeva per verbi radicali, fra le altre cose, quelli non composti e non derivati da