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(803-804-805) pensieri 195

il Tasso non si può veramente nel  (804) suo genere dire perfetto, neppur sommo come Omero (che sommo fu egli, ma non il suo poema, né egli quivi), contuttociò l’Italia dopo lui non ebbe poema epico degno di memoria, sebbene molti o piccoli o mediocri ingegni tentassero la stessa carriera. Anzi, quantunque vi sia tanta differenza fra il genere del poema dell’Ariosto e quello del Tasso, pure sembrò strano ch’egli si accingesse a quel travaglio dopo l’Ariosto; e pubblicata la Gerusalemme, i suoi nemici non mancarono di paragonarla all’Orlando, di posporla, di accusare il Tasso di temerità ec. Dopo Molière la Francia non ha avuto grandi comici, né l’Italia dopo Goldoni. Tutto questo, sebbene apparisca forse principalmente nella letteratura, tuttavia si può applicare a molti altri rami del sapere o di altri pregi umani. Si possono però citare in contrario il Racine dopo il Corneille, e il Voltaire dopo lui, e qualche tragico inglese dopo Shakespeare, ma nessuno però di quella eccellenza e fama. La quale per cadere nel mio discorso, dev’essere assolutamente prestante, sorpassante e somma sí nel modello come nel successore o successori (17 marzo 1821). Vedi p. 810, capoverso 1.  (805)


*   Alla p. 762. Per poco che si osservi, facilmente si scuopre che tutte le lingue cólte da principio hanno avuto e adoperato estesamente la facoltà dei composti, come poi tutte, cred’io (eccetto la greca che la conservò fino alla fine), l’hanno, quale in maggiore quale in minor parte, perduta. Tutte però hanno conservato o tutti o maggiore o minor parte dei loro primi composti, divenuti bene spesso cosí familiari, che han preso come apparenza e opinione di radici, e forse cosí hanno servito di materia essi stessi a nuove composizioni. La lingua spagnuola ha composti e derivati da’ composti, come pure le altre lingue; ché anche questi derivati sono un bellissimo e fecondissimo genere di pa-