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ramente, e κλέος = gloria. «Eteocle, dice il poeta, o, (se accettiamo il complemento del Prien al verso 815 ἐτεὸν κλεινοὶ πολυνεικεῖς) entrambi i fratelli, davvero si coprirono di gloria.
Pag. 209, v. 21. - Vedi la nota a pag. 197, v. 9.
NOTE AL “ PROMETEO LEGATO „
Pag. 253, v. 6. - Eschilo aveva dunque chiara idea della sostanziale identità di Gea, la terra, con Demetra con Rea, con analoghe divinità greche o barbare.
Pag. 266, v. 8. - Le vergini abitatrici della Colchide sono le Amazzoni.
Pag. 266, v. 14. - Questi Arabi sul Caucaso sono un po’ strani. Può essere che qui ci sia una corruzione.
Pag. 275, v. 3. Esione era una delle tante figlie d'Oceano. Secondo Acusilao, andò sposa a Prometeo, e da loro nacque Deucalione (il Noè della mitologia greca), che secondo una piú comune versione sarebbe stato invece figlio di Prometeo e di Climene.
Pag. 284, v. 20. - Non si può identificare con precisione questo fiume Ibriste. Il suo nome fa pensare al vocabolo ὕβρις, violenza, tracotanza. Era certo violento e fragoroso.
Pag. 285, v. 11. Per i Greci, il nome Bosforo (Βόσπορος) suonava come βοὸς πόρος, via della giovenca.
Pag. 288, v. 6. - Questo discendente di Io è Ercole. Ecco, come la offre o scoliaste, la genealogia. «Da lo nasce Epafo, da questa, Libia, da questa Belo, da questo Danao, da questo Ipermestra (quella che non uccise il cugino Linceo), da questa Abas, da questo Preto, da questo Acrisio, da questo Danae, da questa Perseo, da questo Elettrione, da questo Alcmena. da questa Ercole. Tredici generazioni intercedono dunque fra Promèteo e l'eroe tebano Ercole, che pure si perdeva fra le tenebre del mito.
Pag. 290, v. 29. - Anche questo fiume Plutone non si può identificare, e probabilmente è fantastico.
Pag. 291, v. 6. - Ιl tricuspide suolo niliaco è il delta.
Pag. 292, v. 7. - Il gran seno di Rea è l'Adriatico.