che Temiscíra abiteranno un giorno,
del Termodonte su le ripe, ov’è
Salmidesso, mascella aspra del ponto,
matrigna delle navi, ai nauti infesta.
Guida al cammino ti saranno queste.
E allo stretto Cimmerio, e su le anguste
porte della palude arriverai.
Ma tu devi lasciarlo, e pel Meòtico
solco, salda in tuo cuore, aprirti il varco.
E gran fama sarà sempre fra gli uomini
del tuo tragitto; e quello stretto, Bosforo
avrà nome da te8. Ora, lasciato
il pian d’Europa, al continente d’Asia
eccoti giunta. Or non vi par che il re
dei Numi, in tutto ugual soperchiatore
si dimostri? Egli, Dio, questa mortale
possedere bramava, e l’avventò
a tali errori. Un ben amaro, o vergine,
pretendente alle tue nozze trovasti!
Ché quante hai tu sin qui parole udite,
non sono ancora, immagina, il preludio.
io
Ahimè, ahimè! ahi, ahi!
prometeo
Or tu gridi, tu gemi. E che farai,
quando udrai che sciagure ancor t’attendono?