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altra, che recheremo fra breve (Nota 25), scoperta alla Cattolica. Il Ponderano vercellese fu eretto da un T. Sestio, ascritto alla tribù Voltinia, e quindi straniero all’Italia Superiore, dove non vi ha alcuna città, compresa la nostra, che sia ascritta ad una tale tribù (Grotefend, Imp. rom. trib. descr. p. 2 Annot. 4; p. 173).

23. Digest. 19, 1, 32.

24. Pers. Satyr. 1, 130.

25. Bullett. dell’Inst. 1840 p. 96 dove la tavoletta di bronzo trovata alla Cattolica suona così: ex iniquitatibus mensurarum et ponder... aed(iles) staleram aerea et pondera decret. decur. ponenda curaverunt.

26. Hultsch, Metrol. p. 115. I diversi campioni sopravissuti discendono dal peso normale di gram. 327,5 a quello di gram. 282,7 (Böckh, Metrol. Untersuch. p. 170 seg.) I pesi di serpentino del già Museo Borbonico di Napoli esaminati da Cagnazzi (Sui valori delle misure p. 120 seg. della vers. ted.) darebbero per la libbra gram. 325,8, gram. 328,5, gram. 323,2, gram. 326. Dei due campioni trovati a Cuenca in Spagna l’uno darebbe gram. 325,06, l’altro gram. 325,4. Il peso della libbra sotto Teodosio discese a gram. 324, e il peso normale dell’epoca di Giustiniano era di gram. 323,51 (Hultsch, p. 116, 119 Nota 14Fonte/commento: Pagina:Sextarius Pergami saggio di ricerche metrologiche.djvu/256), e quindi al di sotto della libbra mantenutasi presso di noi in gram. 325,13 (Nota 156 e Append. I. § 5).

27. Schupfer, Ist. polit. longobard. p. 145. Rispetto alle misure agrarie, salve le modificazioni delle quali ci occuperemo a parte (v. Append. III. § 11 seg.), fu mantenuto lo Iugerm, colla sua 12ma parte, dai Romani detta Uncia (Columella, R. R. 5, 1) ora pertica jugialis e colla sua 288ma parte ai tempi romani detta scripulum ed ora tabula (Leggi di Ahistulf in Padelletti, Fontes iur. ital. med. aev. p. 296: qui non habent casas massarias et habent quadraginta jugis terrae. Hist. Patr. Mon. 13 col. 26, 31, 38 seg., 49, 82 ecc.): come pure alla misura lineare dei terreni fu mantenuto il nome di pertica (Hist. Pat. Mon. 14, col. 69, 82 ecc.). Per le altre misure di lunghezza o di grossezza la base è sempre il piede; Capit. extra Ed. vagant. in Padelletti, p. 282 seg.: quia quindecim tegulas viginti pedes lebant — vadant per solidum unum pedes ducenti vigniti quinque — si quis puteum fecerit ad pedes centum cet.; Hist. Patr. Mon. 13 col. 44 dell’anno 761: ad pedes septuaginta sex per longum; col. 45,