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LIBRO SECONDO 219

su di certa torre il conquistato vessillo, cominciarono bensì a schernire ed insidiare i nemici, ma non ebbero più l’animo di comparir fuori delle porte.


CAPO XIX.

Belisario sotto le mura di Sisaurano. — Sua arringa ai capitani dell’esercito. Spedisce Areta a dare il guasto all’Assiria. — Capitolazione dell’antedetto castello, e mandata del governatore col presidio in Bizanzio. — Infedeltà di Areta. — Esercito romano oppresso da febbri e da altri malori. — Parlamento di Giovanni a Belisario sulla condizione delle truppe. — Ritirata di Belisario e di Cosroe.

I. Belisario però considerata la fortezza di Nisibi, derivatale dalla natura del luogo, e venendogli meno ogni speranza d’entrarvi, deliberò andare innanzi e nuocere con iscorrerie al nemico; fatto pertanto marciare una giornata l’esercito giunse al castello Sisaurano1, popolatissimo e difeso da ottocento cavalieri aventi a duce il valoroso Belesmasche2. Le truppe romane accampatesi ne’ dintorni assediaronlo, ma tentato poscia un assalto furono con grave perdita rispinte la mercè della insuperabile resistenza del muro e del

  1. «È nella Persia, così l’Autore nel lib. ii degli Edifizj, illustre la città di Sisaurana.... Essa è lontana da Dara il cammino di due giorni di uomo svelto, e tre miglia è lontana Rabbio». Nelle Storie Segrete la chiama piazza d’Isauria.
  2. Nel prefato libro degli Edifizj, e nella Storia Segreta, cap. 5, costui è nomato Blescane, la quale lezione venne pure adottata dal Cousin.