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stragi seguite nella capitale, e nelle altre città dell’interno. Aggiungansi gli ammazzamenti di Samaritani, di Eretici, di Veneti e di Prasini. La natura stessa, alterando in varie parti dell'Imperio il suo corso, contribuisce sotto il regno di Giustiniano alla distruzione degli uomini |
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Cap. | XXI. Sogno presagitore della immensa avidità di Giustiniano. Dissipazione del tesoro di Anastasio. Titoli trovati per ispogliar tutti. Magistrati, a cui si allargano le ispezioni, o che sono creati di nuovo per quest’oggetto. Si rendono loro comuni le giurisdizioni perchè sieno più solleciti ne’ processi, e nelle esecuzioni. Messe in appalto, e in monopolio le cose necessarie alla vita. Vendita de’ governi delle provincie, accordato ogni genere di angherie e di oppressioni ai compratori, che arricchiti sono spogliati di poi. In fine fa esercitare le cariche pubbliche per proprio conto. Iniquissimi uomini prescelti; e gli ultimi peggiori sempre de’ primi |
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— | XXII. I Traci e gl'Illirii, alleati de’ Romani, eccitati da lettere di Giustiniano, alzansi contro gli Unni invasori delle terre dell'Imperio, e gli abitanti di questo, già dai nemici saccheggiati, saccheggiano di nuovo. Questi gl'inseguono armati, e ricuperano le loro robe, e le persone condotte via schiave. Trattamento crudele che ne hanno da Giustiniano |
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— | XXIII. Teodoto succeduto come prefetto del preto- |
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