Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
[§ 33-34] | l’equilibrio economico | 337 |
due curve di indifferenza. Se seguiamo la via d d' gioviamo ad entrambi gli individui; se seguiamo la linea d d'', nuociamo ad entrambi.
36. Pei fenomeni del tipo (I), l’equilibrio ha luogo in un punto come c; pei fenomeni del tipo (II), l’equilibrio ha luogo in un punto come d; da ciò la differenza tra quei due generi di fenomeni, riguardo al massimo di ofelimità.
37. Tornando alla fig. 49, si vede intuitivamente che, prolungando il sentiero c c' verso h, si scende sempre il colle del piacere del 2.° individuo; mentre invece si principia bensì col salire il colle del piacere del 1.° individuo, ma poi si scende, quando si è passato oltre al punto in cui c c' h è tangente ad una linea di indifferenza. Quindi, se ci allontaniamo in linea retta, di una quantità finita, dalla posizione di equilibrio, le ofelimità di cui godono i due individui potranno variare in modo che cresca l’una, mentre scema l’altra, oppure che scemino tutte due; ma non potranno crescere tutte due. Ciò per altro ha luogo solo per le merci di cui le ofelimità sono indipendenti, o nel caso che quelle merci abbiano una dipendenza di primo genere (IV, 42).
La dimostrazione rigorosa, non solo in questo caso, ma in quello generale di più merci e di più individui, si può dare solo colla matematica (App., 39, 40).
38. Se si potessero fare sulla società umana esperimenti come li fa il chimico nel suo laboratorio, il teorema precedente ci darebbe modo di risolvere il seguente problema:
Si considera una data una collettività, non si conoscono gli indici di ofelimità dei componenti; si sa che col baratto di certe quantità esiste l’equilibrio; si domanda se esso è ottenuto nelle stesse condizion in cui si avrebbe colla libera concorrenza?