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[§ 10-12] | gli ostacoli | 277 |
quelle modificazioni le quali possono, o che detta impresa crede potere, recare ad essa alcun utile di denaro. Già discorrendo del baratto (III, 47) notammo alcuni mezzi che per ciò si usano, altri avremo ora da considerare.
11. Notisi che il fine al quale mira l’impresa può non essere conseguito, e ciò in vari modi. Da prima essa può ingannarsi interamente; e, nella speranza di conseguire un utile in denaro, usare mezzi che invece le recano un danno. Può anche accadere che quell’utile in denaro corrisponda ad un danno in ofelimità per le persone che ne godono. Infine, ed è considerazione meno ovvia e più sottile, può quel fine stesso modificarsi appunto per i mezzi usati per raggiungerlo, onde l’impresa percorre una di quelle curve che sono dette d’inseguimento. Per esempio, l’impresa, essendo in a, vuole recarsi in m, seguendo va via a m; ma nel ciò fare sposta m; onde, quando l’impresa è in b, m si è spostato in m'. Di nuovo l’impresa mira ad m', e segue perciò la via b m; ma giunta in c, trova che da capo il bersaglio a cui mira si è spostato e trovasi in m''; onde segue la via e m''; e così di seguito. Per tal modo l’impresa che move da a, col disegno di recarsi in m, va a finire invece in M, che figura un fine a cui non mirava punto. Vedremo più lungi come ciò segua in un caso di gran momento, che è quello della libera concorrenza (§ 74).
12. Come pel baratto (III, 49), giova, per la produzione, distaccare dal tipo (II) una classe di fenomeni che hanno per carattere che l’impresa ha di