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[§ 103-105] | conc. gen. dell’equil. econ. | 183 |
non è dunque possibile in quella regione. Lo è bensì nella seconda, che perciò sarà detta regione di possibile equilibrio. Infatti, il produttore può fermarsi in un punto qualsiasi ove ha un utile. Per altro procura di crescere sempre quanto è possibile quell’utile, cioè tende a percorrere quanto è possibile il sentiero ol; ed abbiamo qui per l’equilibrio punti termini (§ 62), invece di punti di tangenza. Per tali merci la concorrenza è completa.
104. Accade, per altro, raramente che le linee di indifferenza proseguano indefinitamente colla forma indicata. Per solito oltre un certo punto T, più o meno lontano, muta il fenomeno e la prima categoria si muta nella seconda. Il punto T1 ed altri analoghi, possono essere oltre ai limiti che si considerano, ed in tal caso sono come non esistenti.
105. La seconda categoria di merci indicate a § 102 ha linee di indifferenza con forma analoga a quella segnata sulla fig. 13. Vi sono sentieri come o c che riescono tangenti ad una curva di indifferenza; ve ne sono altri come o l' che non possono essere tangenti ad una di quelle curve. Unendo i punti di tangenza c c'..., si ha una linea che si dirà linea di massimo utile. Essa corrisponde alla linea dei baratti, che si ottiene colle curve di indifferenza dei gusti. La regione delle curve di indifferenza con indice positivo è, al solito, regione di possibile equilibrio, ma è manifesto che il produttore, se può, si ferma sulla linea di massimo utile. La concorrenza per tali merci è incompleta. (V, 96).
I sentieri che non incontrano la linea di massimo utile, e che fanno capo a qualche punto con indice negativi, non possono essere seguìti quando esiste la concorrenza (§ 137).