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168 | conc. gen. dell’equil. econ. | [§ 60-62] |
Fig. 6 l’individuo abbia oa' di pane e a'b' di vino; egli, lasciando b, si sarà recato in b'. Se poscia ha oa'' di pane e a''b'' di vino, da b' si sarà recato in b'', e via di seguito, sino in c. Supponiamo che i punti b, b', b'',..... sieno vicinissimi, ed uniamoli con una linea; diremo che l’individuo il quale ha avuto successivamente la quantità oa di pane e ab di di vino, oa' di pane e a'b' di vino, ecc. ha percorso, sul monte, un sentiero, o strada, o via, che si projetta, sul piano orizzontale oxy, secondo la linea bb'b''.... c; oppure, ellitticamente, che ha percorso il sentiero bc.
61. Si noti che se un individuo percorresse infiniti sentieri hb, h'b', h''b'',...., e si fermasse nei punti b, b', b'',...., egli sarebbe da considerarsi come percorrente in realtà il sentiero b, b', b''.... c.
62. Consideriamo un sentiero mn tangente in c ad una curva di indifferenza t''; e supponiamoFig. 7 che gli indici dell’ofelimità vadano crescendo da t verso t'', e che il sentiero salga da m sino a c, per poi scendere da c in n. Un punto a che, movendo da m, precede il punto c, ed oltre al quale gli ostacoli non concedono all’individuo di recarsi, sarà detto un punto termine. Esso si trova solo salendo da m verso c, non già scendendo da c verso n. Quindi b non sarebbe un punto termine per chi percorre il sentiero mn; lo sarebbe bensì per chi percorresse il sentiero nm, cioè per chi, movendo da n, procedesse verso m.