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92 | introduz. alla scienza sociale | [§ 74-77] |
74. In ciò che dice Polibio due cose sono da osservare, cioè: 1.° i fatti, e ad essi non vi è alcun ragionevole motivo di non prestare fede; 2.° l’interpretazione; la quale cade nel solito errore di istituire tra i sentimenti religiosi ed i sentimenti morali una relazione di causa ad effetti, mentre vi ha solo una relazione di dipendenza da comuni origini e cagioni (II, 43).
75. (§ 6, γ) Ricerchiamo come abbiano origine e si mantengano quei sentimenti, e perciò consideriamo un problema più generale, cioè quello di sapere come e perchè esistono nella società umana certi fatti A, B, C..., sieno essi sentimenti, istituzioni, costumi, od altre simili cose.
76. Or non sono molti anni è stata data del problema una soluzione che, se si potesse accettare, sarebbe perfetta e porrebbe ad un tratto la sociologia nella categoria delle scienze più progredite. Tale soluzione si ottenne estendendo ai fatti sociali la teoria del Darwin, per spiegare la forma degli esseri viventi; ed è certo che vi è similitudine tra i due casi. Seguendo tale via, diremo dunque che i sentimenti, le istituzioni, i costumi di una data società sono quelli che meglio si confanno alle circostanze in cui quella società trovasi; che vi è infine un adattamento perfetto fra quelli e queste.
77. La soluzione così ottenuta parve verificata dai fatti; il che seguì per esservi effettivamente in essa una parte di verità, che appunto è quella che trovasi nell’analoga teoria per le forme dei viventi, e che fu messa in luce dai neo-darwiniani. Noi dobbiamo cioè ammettere che la selezione opera solo per distruggere le forme peggiori che troppo si allontanano da quelle adattate alle circostanze in cui trovansi i viventi, o le società; essa non de-