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bron — farabutto. 553


Bron, pozzo (dial. lomb.). Evidentemente da aat. longob. brunno, donde tm. Brunnen d’ug. sig.

Bruzzolo, punta della paglia o del legno (Nerucci). Con sp. broza cascami delle piante spazzola, viene dal Caix rimenato ad aat. burst brusta pettine stregghia. Der.: dibruzzolare.

Buristo, salsicciotto (dial. sen.). Da ger. wurst d’ug. sig.

Camicia-scia, camice-scio, sorta d’indumento bianco (Dante). Risp.: sp. port. camisa, fr. chemise. Immediatamente da bl. camisia, specie di veste militare, ricorrente gia in S. Girolamo † 420. Ma il Kluge seguito dal Mackel, riporta bl. camisia a un tema ger * kamithio hamisia, donde got. * hamethia, aat. hamidi, mat. hemede, tm. Hemd camicia, anrd. hams da hamisa. Quindi questo come burg sarebbe uno de’ pochi nomi ger. entrati in l. prima delle invasioni, e mediante il linguaggio militare. Secondo il Kluge anche cimb. hefis e a. ir. caimmse devon ricondursi al ger., a cui pare affine sans. camulya d’ug. sig.

Caragnà, lamentarsi (dial. lomb.). Da ger. karon, donde aat. charôn mat. caren curarsi lamentarsi.

Cianca, coscia gamba. Come zanca dipende da ceppo ger. di aat. scënkel gamba.

Cidelo, solletico (dial. aret.). Da radicale ger. che diè ags., citelan ing. kittle, t. kitzeln, anrd. kitl.

Colza, navone (Tommasèo). È neolog. che riflette direttamente il fr. colza colzat, vall. colza, annon. colsa, venuto a sua volta da ol. kool-zaat, fiamm. kool-soed, t. Kohl-saat seme di cavoli. Il fr. compare dapprima in Richelet † 1698.

Dicco, argine (Villani XII, 34). Riproduce direttamente ol. dyk, poichè il Villani usa parlando dei Frisoni, la cui parola egli italianizza e spiega. Ol. dyk penetrò poi in it. anche colla forma parallela diga. V. q. p.

Farabutto, Immediatamente da sp. faraute d’ug. sig., e questo da fr. heraut araldo. V. Araldo.