Pagina:L'elemento germanico nella lingua italiana.djvu/565


zazza — zeba. 537

tod, cencio straccio cespuglio vello fiocco, rete di capelli o cenci. La difficoltà sta nel senso. Però una volta che nel campo ger. esiste il signif. di “rete fatta di capelli o cenci”, il passaggio al concetto di “barca” non è affatto disperato. E questa deriv. parrebbe confermata dal trovarsi nel tm. il vb. zotteln “andare piano, andare a zonzo”, vb. che essendosi formato dal nome zatte, ci fa capire che a quest’ultimo doveva essere annessa l’idea di “barca”, o per lo meno che quest’idea non gli è molto aliena; e questo si scorge anche in ing. totter tottle vacillare, andare ranchettando, Nel tm. ricorre anche dialett. Zatte bocca d’un vaso. Anche qui abbiamo una certa analogia logica e formale col nome rom. zatta, zattera.

Zazza Zazzera, capellatura d’un uomo che giunge al più fino alle spalle (B. Latini, Guinicelli, Villani). Il bl. zazzara di Jo. Demussis Chron. Placent. è evidentemente ricalcato sull’it. Il primitivo it. zazza risale ad aat. zat [t] a che potè risolversi in zatza, come ger. titta in mat. zitze. Questo aat. zatâ valeva “giubba, capigliatura spiovente, ciocca, filo, lana”. Aveva accanto aat. zota, zotta, zato, zoto, e produsse mat. zote zotte tm. Zotte Zottel d’ug. sig. Il ceppo aat. proveniva da ger. toddôn, da cui anrd. todde cespuglio, bocconcino, peso per lana, ing. tod cespuglio, peso, ol. todde cencio, straccio, e forse anche dan. tot ciuffo di capelli, ol. toot laccio di capelli. V. Tattera, Zatta-Zattera. Der.: zazzer-accia-ato-etta-ina-one-oso.

Zeba, capra (Dante). Voci parallele: sp. chibo-vo chiba-va, port. chibo. Rende probabile l’etim. di questo nome dal ger. il trovarsi nell’aat. un zebar vittima, che potè nel campo rom. assumere il senso attuale pel fatto che la vittima usuale pei sacrifizi presso i Longobardi era appunto la capra. Inoltre il tm. conosce Zibbe agnello, cui risponde alban. tzgiep, tsiap (forse importato), valac. tzap.