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rappa — raspare. 391


Rappa2, ciocca, ciuffo, spiga del miglio e del panico (Redi, Targioni). È d’orig. ger. dove troviamo mat. rappe tm. Repp graspo dell’uva, il quale ultimo signif. ci è presentato precisamente dal piem. rap grappolo. Il Kluge vorrebbe che il mat. fosse stato tolto in prestito da fr. râpe che del resto è poi d’estrazione ger. come vedrassi sotto Raspo1. Ad ogni modo il concetto che presiedette all’applicazione dello stesso nome a due oggetti un po’ diversi fu quello di “qualche cosa che tiene unito”. Quindi il nome si riannette in ultima analisi a vb. aat. raspôn che vedremo sotto Raspare Raspo; immediatamente poi si connette a vb. t. rappen e al suo der. it. rappare. Non è difficile scorgere che l’idea generalissima di “tirare” unisce questo nome anche al precedente.

Rappare, pigliare con violenza (Liv. Manos.; Ottim. Comm.; Sen. Pist). Questo vb., usato in it. solo nel composto arrappare, coi suoi corrispondenti sp. port. prov. rapar d’ug. sig., lor. rapouà trarre a sè, ha per base il tema ger. di bt. ol. rapen, ing. to rap, sv. rappa. Ma il gruppo bt. rapen è della stessa radice del gruppo at. raffen, visto sotto raffare; poichè è noto che alla lab. tenue o media del bt. l’at. fa corrispondere la spirante f. V. Raffare.

Raspare, percuotere coi piè la terra che fanno i cavalli quasi per tirarla a sé; raschiare, razzolare, grattare, limare (Fra Giord.; M. Villani, Pulci). Con afr. rasper, fr. râper, sp. raspar, ha per fondamento aat. raspôn, ammassare, ammucchiare diligentemente raschiando e tirando a sè. Dall’aat. raspôn dipendono mat. raspen raspelen d’ug. sig., tm. raspeln col nome Raspel, raspa, scuffina, ing. to rasp, raspare. Vb. raspôn derivava da vb. aat. hrëspan, donde mat. rëspen, svellere, strappare, rapire, insieme con aat. giraspi, gahraspi, garaspi, quisquiglie, e secondo Schade anche mat. rispe cespuglio, tm. Rispe, pannocchia, spiga. Ma quest’ultima connessione non è accettata dal Kluge.