a. sp. giga riposa su una forma ger. aat. * giga, che è presupposta dal mat. gige, tm. Geige, violino, m. ol. gighe, anrd. gigia. Qui, come in bara, balco, bracco, ecc., si dà il caso che le forme it. sp. e prov. sono più vicine all’aat. che lo stesso mat. e tm.; il che fornisce un argomento per provare da un canto che dovette esistere realmente una forma aat. giga, come suppone il Mackel, e dall’altro che questo nome fu importato nei paesi romanzi sin dalla immigrazione dei popoli settentrionali, e non già nel medio-evo come sostengono taluni fondandosi sul fatto che mentre la forma mat. gîge, è storicamente certa, l’aat. gîga non è documentata; argomento evidentemente debolissimo. Il Kluge per contrario non parte dall’esistenza di un aat. gîga; dà però il mat. gîge come molto antico, soggiungendo ch’esso non può essere sospetto di derivazione dal romanzo, poichè si verificò il caso contrario. Accenna per altro alla verisimiglianza d’un preger. ghîka. Secondo lui l’affinità coll’a. sl. zica, filo, da lit. gié, filare, è appena possibile. Il tm. da Geige ha cavato geigen, suonare il violino, Geiger, violinista e parecchi composti. Degno di particolare attenzione è il fr. gigue per la evoluzione di sensi a cui esso e suoi derivati sono andati soggetti. Primieramente gigue ha preso anche il signif. di “danza accompagnata da musica”; i derivati giguer = andar presto, saltare, gigotter, muover le gambe, vacillare, ed infine gigot = coscia. Per intendere bene questa progressione di significati, lo Scheler osserva che il nd. geiga valendo “tremare”, e geigr “tremito”, la radice doveva contenere l’idea fondamentale di “vibrazione, scossa”. Sempre secondo lo stesso linguista, da rad. ger. gig, muoversi, originò gigue, gamba, quindi gigot, coscia, gigotter, muoversi, giguer, ginguer, dare il gambetto, danzare e che da giguer, sarebbe venuto gigue, danza, aria di danza, poi strumento. Ma, poichè in it. giga ha solo un significato attinente a musica, quello che dice lo Scheler potrebbe tutt’al più valere pel francese. Nel