Pagina:Dizionario della lingua latina - Latino-Italiano - Georges, Calonghi 1896.djvu/170

315 basiatio Bebryces 316


bāsĭātĭo, ōnis, f. (basio), il baciare e meton. bacio, comun. al plur., Catull. ed a.

băsĭlĭca, ae, f. (βασιλική, sc. οἰκία o στοά), basilica, nome di grandi edifizii sontuosi ornati con doppio porticato nel Foro (in Roma ed altre città), che erano destinati alle sedute dei tribunali e agli affari dei mercanti (lat. puro regia, V.), Cic. ed a.: basilica Porcia, Liv.: basilica Julia, Quint. ed a.

bāsĭo, āvi, ātum, āre, baciare, baciucchiare, alqm, Catull. ed a.: multa basia, Catull.

băsis, is e ĕos, acc. im, abl. i, f. (βάσις), tutto ciò su cui riposa q.c. I) come t. t. di architettura: a) base, sostegno, piedestallo, zoccolo, statuae, Cic.: sepulcri, Cic.: prov. alqm cum basi suā metiri, misurare uno insieme colla sua base == misurarlo con una misura troppo alta, stimarlo troppo, Sen. ep. 76, 31. b) fondamenta, villae, Cic. ad Q. fr. 3, 1, 2, § 5. II) come t. t. matem.: trianguli, base, Cic. de nat. deor. 2, 125.

bāsĭum, ĭi, n., bacio d’amore, baciamano, alci basium dare, Petr.: basium surripere alci, Catull.: basia jactare, Phaedr.

Bassăreus, ĕi, m. (Βασσαρεύς da βασσάρα, cioè volpe, pelle di volpe, come ornamento delle Baccanti), soprannome di Bacco, Hor. carm. 1, 18, 11. — Deriv.: Bassărĭcus, a, um (Βασσαρικός), bacchico, comae, Prop. 3, 17, 30.

Bastarnae (Basternae), ārum, m., popolazione germanica, le cui sedi si estendevano dalle sorgenti della Vistola sino alle contrade poste a Sud delle foci del Danubio (Podolia, Galizia, Ucrania).

Bătāvi, ōrum, m., Batavi, tribù d’origine celtica, la quale in seguito a divisioni interne abbandonò le sue sedi e occupò un’isola alla foce del Reno e della Mosa, chiamata quindi Batavorum insula (in senso stretto l’isola di Olanda, la quale viene formata dal Reno propr. detto, dal Wahal in unione colla Mosa e dall’Oceano). — Deriv.: Bătāvus, a, um, Batavo.

Băthyllus, i, m. (Βάθυλλος), I) fanciullo di Samo amato da Anacreonte. II) Alessandrino, liberto di Mecenate in Roma, famoso insieme con Pilade di Cilicia, suo rivale, come fondatore della pantomima propr. romana, e ancora pregiato nella tarda età imperiale.

bătillum, i, n., braciere, Hor. sat. 1, 5, 36.

Battĭădēs, ae, m., V. Battus, n° I.

Battis, tĭdis, f., V. Bittis.

battŭo, V. batuo.

Battus, i, m. (Βάττος), soprannome di Aristotele figlio di Polimnestore (o Grino) e di Fronima, di Tera, uno dei Minii, fondatore di Cirene nella Libia, Batto. — Deriv.: Battĭădēs, ae, m. (Βαττιάδης), Battiade (cioè discendente di Batto) == Cireneo, del poeta Callimaco.

Bătŭlum, i, n., città della Campania; secondo il Reich ora Baja.

bātŭo (battŭo), ŭi, ĕre, franc. battre, di esercizi di scherma, battere, battersi, Cic.: pugnatoriis armis, Suet.: rudibus cum alqo, Suet.

baubor, āri, di cani, abbaiare, latrare (cfr. latro, Lucr. 5, 1069.

Baucis, cĭdis, f. (βαῦκις), vecchia moglie del vecchio Filemone nella Frigia.

Bauli, ōrum, m. (Βαῦλοι), luogo tra Miseno e Baia mella Campania, ove sorgevano parecchie ville (fra cui è comunemente nominata quella di Ortensio); ora villaggio di Bacolo.

Băvĭus, ĭi, m., cattivo poeta del tempo di Virgilio.

bĕātē, avv. (beatus), felicemente, beatamente, I) propr.: bene et beate vivere, Cic.: beatius, beatissime vivere, Cic. II) trasl., felicemente == completamente, locum beate implebat, Sen. cont. 7 (3), proem. § 3.

bĕātĭtās, ātis, f. e bĕātĭtūdo, dĭnis, f. (beatus), beatitudine, felicità, Cic. de nat. deor. 1, 95.

bĕātus, a, um, part. agg. (da beo), beato, felice, fortunato, I) in gen., di colui, al quale per la sua esistenza non manca alcun bene fisico e morale, a) di pers.: qui beatus est, non intellego, quid requirat, ut sit beatior, Cic.: nemo non potest non beatissimus esse, qui etc., Cic.: nihil est tam miserabile quam ex beato miser, Cic.: agricolae parvo beati, che si stimano beati, che si accontentano del poco, Hor.: plur. sost., beati, Cic. ed a. b) di condizioni, ecc.: vita, Cic.: beatior spiritus (felice ispirazione), Quint.: beatissimus animi status, Sen.: neutr. sost. in qua (virtute) sit ipsum etiam beatum (τὀ μακάριον), felicità, Cic. II) partic.: A) di ciò, a cui niente manca per la felicità materiale, generic., fortunato, colmato di beni, di beni di fortuna; agiato, benestante, ricco, a) di pers.: mulier beata ac nobilis, Cic.: homo non beatissimus, Nep.: satis beatus unicis Sabinis, Hor.: Thynā merce beatus, arricchito, Hor.: plur. sost., beati, ricchi, Prop. ed a. b) di Stati e delle loro condizioni: beata, beatissima civitas, Cic.: florente ac beatā re publicā, Liv.: nullius civitatis fortunatiorem ac beatiorem statum fore, Liv. c) di possedimenti e simili, benedetto, ricco, dotato, fertile, gazae Arabum, Hor.: rus, Hor.: auriferi ripa beata Tagi, Ov.: vox beata, voce riccamente dotata, Quint. d) di condizioni d’ogni genere, benedetto, poet. == magnifico, splendido, commoda, Catull. e) di beni intellettuali, benedetto, esuberante, ingenii beatissima ubertas, Quint.: beatissima rerum verborumque copia, Quint. B) poichè gli dei non concedevano ai mortali alcuna felicità compiuta, si chiamavano a preferenza i morti presso i Greci μάκαρες e dietro a loro presso i Romani beati, i beati, quindi beatorum insulae (μακάρων νῆσοι), «isole dei beati», le quali l’antica credenza dei Greci poneva sul limite occidentale della terra nell’Oceano, dove sotto la mite dominazione di Kronos gli eroi caduti in battaglia, i semidei della quarta generazione, godevano di una vita senza cure e senza morte, Cic. fr.

Bebrĭăcum, V. Bedriacum.

Bebry̆ces o Bebrȳces, cum, m. (Βέβρῠκες, Βέβρῡκες), popolazione nella contrada chiamata più tardi Bitinia nell’Asia Minore — Deriv.: A) Bebry̆cĭa o Bebrȳcĭa, ae, f. (Βεβρυκία), Bebricia, paese abitato dai Bebrici, più tardi Bitinia. B) Be-