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annotazioni. 325


già aveva conosciuto circa due anni prima in Roma. (fam., 25.) Nel 1510 si rese monaco nella Certosa di Napoli, e fu allora che il Bembo gli scrisse il sonetto che incomincia:

Frisio, che già di questa gente a quella.

14. MORELLO DA ORTONA, Lib. I, cap. 34; Lib. II, cap. 8, 14, 15; Lib. IV, cap. 55, 63.

Il più vecchio tra i cavalieri della corte di Urbino, il Castiglione nella Pastorale il Tirsi lo loda anche come poeta.

15. ROBERTO DA BARI, Lib. II, cap. 50; Lib. III, cap. 57, 58.

Amicissimo del Castiglione, che di lui parla con molta lode e ne compiange la perdita nel proemio del Libro IV del Cortegiano. Di lui parla il nostro Autore anche nella 58a delle Lettere Familiari.

16. FRA SERAFINO: Lib. I, cap. 9.

Burlatore faceto (Corteg., II, cap. 89), e gran mangiatore (I, 28).

17. LUDOVICO PIO, Lib. I, cap. 46; Lib. II, cap. 23, 37.

Figliolo di Lionello signore di Carpi; fu uomo di Chiesa.

18. GIOVANNI CRISTOFORO ROMANO, Lib. I, cap. 50.

Valente scultore, discepolo di Paolo Romano. Fu amico anche di Saba Castiglione, il quale di lui così ne’ suoi Ricordi (Ricordo 109): «Oltra le altre virtù, e massimamente della musica, fu al suo tempo scultore eccellente e famoso, e molto delicato e diligente, e massimamente per la nobile ed ingegnosa sepoltura di Galeazzo Visconte nella Certosa di Pavia. E se non che nella età sua più verde e più fiorita fu assalito d’incurabile infermità, forse fra li due primi (Michelangelo e Donatello) stato sarebbe il terzo.» — Sul monumento di Galeazzo Visconte si legge: IHOANNES CHR1STOPHORUS ROMANUS FACIEBAT.

19. VINCENZO CALMETA, Lib. I, cap. 56; Lib. II, cap. 21, 22, 39.

Fu a’ suoi giorni poeta di poco prezzo. Dolce.

20. PIETRO DA NAPOLI, Lib. I, cap. 46; Lib. II, cap. 18.

Nè presso il nostro Autore nè altrove mi venne fatto di trovar menzione di costui fra gli uomini insigni di quella età.