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nota 421

da B (XV 68, 5, XXXI 71, 3, XL 69, 3); ché di norma l’Ariosto corregge:

rivera B riviera C I 13, 8, VI 81, 4, VII 2, 7 ecc. ecc.

Non è superfluo aggiungere che rivera del Tipo 1° fu corretto riviera Tipo 2° (I 24, 1, 38, 7).

47, 3:

fra mortali ABC (c f)           fra i mortali C (a b d e g h i l m).

Cfr. fra piú degni eroi AB fra i piú degni eroi C I 4, 1; tra vincitori AB tra i vincitori C XLII 29, 7 ecc.

47, 6:

stavami ABC (c f)          stavomi C (a b d e g h i l m)

La 1a pers. sing. dell’imperf. indicat., che assai frequentemente nelle prime due edd. usciva in -avo -evo ecc., riceve di norma nella terza (cfr. Prose cit., c. 62 a) la desinenza -ava ecc.: cosí andavo, aspettavo, avevo, potevo, facevo ecc. AB andava ecc. C (XVI 11, 1, XIX 99, 3, VIII 74, 1, 5, XXXVIII 16, 4, XXXII 20, 4, 43, 7, XXXIV 24, 3 ecc.). Tuttavia qui non esito ad accettare stavomi, sia per i testi che ce lo serbano, sia perché la 1a pers. viene a risultare piú perspicua e subito evidente.

51, 7:

fera ABC (c f)          fiera C (a b d e g h i l m).

Nel senso di «belva» l’Ariosto usa ora fera ora fiera, sia qua e lá correggendo:

fiera A fera BC (Tipo 1° e 2°) I 34, 8
fiera AB fera C X 112, 5
fera AB fiera C VI 52, 8,

sia in versi nuovi: fera X 33, 4, fiere X 29, 3 ecc. Qui la correzione è in omaggio alla rima piena (: altiera), di che tanti esempi si vedono nel poema.