Or che lunge da voi
Questo testo è completo, ma ancora da rileggere. |
◄ | Dolci miei sospiri |
XCV
Che, essendo lontano dalla sua Donna, soffre
gran pene, ma che desidera e spera di rivederla.
Or che lunge da voi
Movo, bei lumi, ove ha riposto Amore
Il più caro, il più bel de’ lumi suoi,
Chi dà conforto al core?
5Ahi che languire, ahi che perire il sento!
Lasso, ben gran tormento
È sostenere amando orgogli ed ire:
Ma chi disse partir, disse morire.
Lume di due serène
10Giovinette pupille, ove ora sei?
Pupille, onde sol piove, onde sol viene
Vigore agli occhi miei:
Deh come mai potei così lasciarvi,
Per più non rimirarvi,
15O pupillette, ancorchè ingrate e rie,
Care a me più che le pupille mie!
Privi della sua luce
Non han più gli occhi miei giorno sereno,
Se il Sol, che loro era sostegno e duce,
20Sparito è qual baleno.
Occhi, or voi che farete in tanto duolo?
So, che vi resta solo
Speranza ancor di riveder quei rai,
Lieve, ma pur conforto in tanti guai.