Opere minori (Ariosto)/Rime varie/Sonetto X

Sonetto X

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Sonetto X.


     Avventuroso carcere soave,
Dove nè per furor nè per dispetto,
Ma per amor e per pietà distretto
4La bella e dolce mia nemica m’have!
     Gli altri prigioni al volger della chiave
S’attristano: io m’allegro, chè diletto
E non martír, vita e non morte aspetto,
8Nè giudice sever nè legge grave;
     Ma benigne accoglienze, ma complessi
Licenzïosi, ma parole sciolte
11D’ogni freno, ma risi, vezzi e giôchi;
     Ma dolci baci, dolcemente impressi
Ben mille e mille e mille e mille volte:
14E se potran contarsi, anco fien pochi.1


Note

  1. I concetti sono, tolti dal catulliano endecasillabo: Qæris quot mihi basiationes, ed anche dall’altro: Vivamus mea Lesbia, atque amemus, secondo il Pezzana.