Opere minori (Ariosto)/Poesie latine/Liber secundus/Carmen V

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Ludovico Ariosto - Opere minori (1857)

Carmen V

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[p. 350 modifica]

V.

DE VICTORIA COLUMNA.

— Non vivam sine te, mi Brute, — exterrita dixit
Portia, et ardentes sorbuit ore faces.

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— Avale, te extincto, dixit Victoria, vivam,
Perpetuo mœstas sic dolitura dies. —
Utraque romana est; sed in hoc Victoria maior:
Nulla dolere potest mortua, viva dolet.¹

Note

↑ Questo esornativo epigramma fu da parecchi attribuito al Flaminio; e nel Dizionario storico del francese Morery, anche ad un Giovan Tommaso Mosconi. Rinaldo Corso, nel Commento alle Rime di Vittoria Colonna, lo vuole dell’Ariosto. Le varianti offerteci dal Morery sono le seguenti: Te, Davale, extincto... Perpetuo mœstos... sed in hoc Victoria victrix: Perpetuo hæc luctus sustinet, illa semel. Vedi lib. III, sotto il n° VIII.

[1] Questo esornativo epigramma fu da parecchi attribuito al Flaminio; e nel Dizionario storico del francese Morery, anche ad un Giovan Tommaso Mosconi. Rinaldo Corso, nel Commento alle Rime di Vittoria Colonna, lo vuole dell’Ariosto. Le varianti offerteci dal Morery sono le seguenti: Te, Davale, extincto... Perpetuo mœstos... sed in hoc Victoria victrix: Perpetuo hæc luctus sustinet, illa semel. Vedi lib. III, sotto il n° VIII.

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