Opere di Procopio di Cesarea/Indice (Tomo II)

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INDICE

DELLE

MATERIE CONTENUTE IN QUESTO VOLUME.


LIBRO PRIMO.

ISTORIA DELLE GUERRE CONTRO I PERSIANI.


Capo I.

Intenzione dell'Autore nello scrivere quest’Opera. — Utilità della stessa, e fedeltà osservata nel compilarla. — Comparazione della tattica guerresca a’ tempi di Giustiniano con quella de' secoli più remoti 

Pag. 1 
— II.

L'imperatore Arcadio lascia, testando, la tutela del figliuol suo Teodosio al persiano monarca Isdigerte. — Questi l'accetta, e con maravigliosa fedeltà ne compie i doveri. — Vararane, successore d'Isdigerte, mette piede sulle terre imperiali. — Anatolio, condottiero delle romane truppe in oriente, presentatoglisi, ottiene la pace 

— III.

Perozo guerreggia gli unni Eutaliti. — Costumi di questi popoli. — L'esercito 

 
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persiano cade in un'imboscata. — Eusebio, legato dell'imperatore Zenone, fa palese al re, valendosi d'un arguto upologo, il sovrastante pericolo. — Il condottiero degli Eutaliti condona al nemico la vita, in premio di che vuol essere da lui adorato. — Perozo fa mostra di consentirvi, ma riferisce, per consiglio de' maghi, quest'atto al Sole  Pag. 7 
Capo IV.

Seconda spedizione di Perozo. — Stratagemma degli Eutaliti. — Disfatta dei Persiani. — Istoria d'una perla del re. — Legge promulgata dai Persiani dopo la rotta. — Cavado, ultimo dei figliuoli di Perozo, ottiene il regno. 

» 11 
— V.

Cavado con legge proclama la comunanza di tutte le donne. — I sudditi, depostolo ed eletto in sua vece Blase, rinserranlo nella prigione di Lete. — Origine di questo nome. — Tragico fine di Arsace re dell'Armenia 

» 16 
— VI.

Cavado vestito delle vestimenta di sua moglie fugge del carcere. — Ripara in quel degli Eutaliti) e quivi leva un esercito per ricuperare il regno. — Priva degli occhi Blase. — Dà morte a Gusanascade inalzando all'onore di canarange Adergudunibade, ed a quello di adrastadaraselane Seose 

» 22 
— VII.

Cavado chiesto in vano danaro all'imperatore Anastasio prende a farne vendetta col guerreggiare i Romani. — Assedio della città d'Amida. — Sua espugnazione, tra la notte posteriore ad un 

 
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giorno festivo, coll'assalto d'una torre mal guardata da monaci. — Orribile strage degli assediati, cessata colla saggia rimostranza d'un prete al vincitore  Pag. 25 
Capo VIII.

Soverchio numero di condottieri nel romano esercito e poca loro concordia. — Appione questore delle truppe. — Vergognosa fuga di Areobindo. — Disfatta dei capitani Patriziolo ed Ipazio. — Scorreria di Celere nella regione degli Arzaneni 

» 30 
— IX.

Amida assediata dai Romani — Glone, comandante di lei cade in aguati per gl'inganni d'un villano. — Il figlio prendene le vendette ardendo la chiesa di S. Simeone. — Gl'imperiali riscattano la città con danaro. — Grande continenza de’ Persiani. — Tregua di sette anni 

» 35 
— X.

Descrizione delle Porte Caspie. — Ambazuco le offre a presto all'imperatore Anastasio, il quale rifiuta di accettarle. — Morto Ambazuco, Cavado ne usurpa il dominio. — Anastasio converte in città il borgo Dara, e gli dà il nome suo. — Cinge di mura Teodosiopoli 

» 40 
— XI.

Giustino successore d'Anastasio. — Cavado nomina all’eredità del regno il figliuol suo Cosroe. — Una legge di Persia nega il trono ai disformati da qualche personale difetto. — Cavado propone a Giustino l'adozione di Cosroe. — Giudiziosi ragionamenti di Proclo intorno alla proposta del monarca persiano. —  

 
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       Vano assembramento di ambasciadori all'uopo di appaciare i due Stati, e loro separazione. — Odio di Cosroe contro a’ Romani. — Funesta morte di Seose. — Costumanza persiana di non seppellire i cadaveri de' trapassati. — Rufino accusato all’imperatore da Ipazio 

Pag. 44 
Capo XII.

Confini della Iberia. — Cavado vuol costringere que’ popoli ad abbracciare la sua religione. Giustino chiamato in loro soccorso manda a Bosporo Probo per assoldare Unni. — Boez è inalzato da Cavado alla magisiratura di varizo — Beiisario e Sitta, guardie di Giustiniano, nella prima gioventù loro ottengono il comando d’un esercito destinato contro la Persarmenia. — Narsete ed Ipazio seguono le parti romane. — Procopio dato consigliere a Belisario 

» 53 
— XIII.

Giustiniano succede a Giustino, e commette a Belisario la fortificazione del castello di Mindo. — Gl'imperiali toccanvi una rotta da' sopravvenuti Persiani. — Belisario duce supremo delle truppe orientali. — Esercito romano in ordine di battaglia. — Disfide personali. 

» 57 
— XIV.

Lettere di Belisario al mirrane e risposte. — Aringhe de’capitani. — Ordinamento dell’esercito persiano. — Memoranda battaglia. — Vittoria de’ Romani 

» 65 
— XV.

Esercito di Cavado, nell'Armenia. — I Persiani due volte sconfitti. — Paese e costumi de' Zani. — Bolon e Farangion, 

 
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castella, cadono in poter dei Romani. — Narsete ed Arazio favoreggiatori delle costoro parti  Pag. 71 
Capo XVI.

Rufino consiglia a Cavado la pace. — Risposta del monarca. — Ritorno dell'ambasciadore a Bizanzio 

» 78 
— XVII.

Scorreria persiana. — Sorgente e corso dei fiumi Tigri ed Eufrate. Tempio di Diana Tauride, e fuga d’Oreste con la sorella Ifigenia; infermità di lui. — Origine di due città appellate Comane; provenienza di questo nome, e due tempj in una di esse dal culto degli Dei passati ai riti cristiani. — Divisione della Persarmenia in Comagene, Eufratesia ed Osroene. — Cavado toglie al mirrane l'aureo cordone, segno di onoranza. — Aringa di Alamandaro al re. — Elogio del Saraceno 

» 80 
— XVIII.

Esercito del re persiano capitanato da Azarete. — Belisario marcia alla testa delle sue truppe, e va temporeggiando. — I Persiani abbandonano il suolo romano la vigilia di Pasqua, solennità presso i cristiani maggiore d'ogni altra. — I Romani impazienti domandano la battaglia. — Aringa di Belisario. — Altra di Azarete. — Schieramento dell’esercito persiano. — Disfatta dei Romani. - Onorevole ritirata di Belisario. — Furore di Cavado contro Azarete. — Rassegna dalle armi persiane. 

» 91 
— XIX.

Lega di Giustiniano con gli Etiopi e gli Omeriti contro la Persia. — Descrizione del mar Rosso. — Terra de palmeti 

 
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donata a Giustiniano da Abocaralo. — Saraceni soprannomati Maddeni; altri di essi antropofaghi. — Etiopi detti Auzomiti. — Due parti. — Navigli di particolare costruzione sul mare etiopico e nelle Indie. — Blemj e Nobati. — Tempio inalzato da Diocleziano presto di Elefantina, File nomandone il luogo. — Empj sagrifizii di que' barbari. — Giustiniano lo atterra.  Pag. 99 
Capo XX.

Ellisteo, re d'Etiopia, muove guerra agli Omeriti, ed uccisone il re dà il trono al cristiano Esimifeo. — Ribellione dei popoli contro il nuovo monarca, suo impriglonamento, e scelta di Abramo, schiavo d'un cittadino adulita, a succedergli nel regno. — Ellisteo indarno prende a guerreggiarlo. — Ambasceria di Giustiniano presso gli Etiopi e gli Omeriti. — Sua trista riuscita 

» 107 
— XXI.

Pace chiesta dai Romani. — Chiamata di Belisario in Bizanzio, e sua destinazione a guerreggiare i Vandali. — Martiropoli assediata dai Persiani. — Giustiniano corrompe un loro esploratore per danaro. — Testamento e morte di Cavado. — Cosroe successor suo. — Martiropoli francata dall'assedio persiano 

» 109 
— XXII.

Ambasciatori di Giustiniano in Persia per conferire sulla pace. — Rufino, altro d'essi favorito da Cosroe, diviene sospetto ai colleghi. Patti e conchiusione della pace 

» 114 
— XXIII.

Congiura degli ottimati persiani contro al re. — Strana ventura del fanciulletto 

 
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Cavado. — Adergudunibade è spento per averlo campato da morte. — Mebode al tripode di ferro innanzi l'ingresso della reggia persiana  Pag. 117 
Capo XXIV.

Partimento del romano imperio in due fazioni. — Trambusto di Bizanzio. — Fuoco appiccato alla città dai facinorosi. — Carattere di Giovanni cappadoce e di Triboniano. — Ipazio creato imperatore dalla plebe. — Aringa del senatore Origene. — Consiglio tenuto nella reggia di Giustiniano, e risoluzione di non cedere adottata in virtù d'un ragionamento di Teodora augusta. — Ribellione vinta dai capitani Belisario e Mundo. — Prigionia d'Ipazio e di Pompeo; lor morte la dimane, e gittamento dei cadaveri nel mare. 

» 121 
— XXV.

Giovanni e Triboniano ristabiliti nelle loro magistrature. — Calunnie del primo contro l'imperatrice. — Vendetta di costei coll'opera di Antonina. — Giovanni riceve mal suo grado l'ordine sacerdotale. — Accusato ingiustamente della morte del vescovo Eusebio soggiace a tristissima condizione 

132 
— XXVI.

Sconfitta data ai Vandali da Belisario. — Eccessiva gelosia di Cosroe per tale avvenimento. — Tirannia stabilitasi in Dara, e dopo quattro giorni distrutta. 

» 139 
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LIBRO SECONDO.

ISTORIA DELLE GUERRE CONTRO I PERSIANI.


Capo I.

Pretesto di Alamandaro per rompere gli accordi co' Romani, o sia querela del saraceno contro di Areta in causa d'un tratto di paese nomato Strata. — Ragioni dalle due parti. — Strategio e Summo da Giustiniano eletti arbitri della controversia. — Lamentanze del Persiano contro l'Imperatore. 

Pag. 141 
— II.

Ambasceria di Vitige re dei Goti a Cosroe. — Aringa degli ambasciadori. — Il persiano, geloso dell'imperiale prosperità, ne approva i richiami. 

» 144 
— III.

Simeone ucciso dagli Armeni. — Amataspe succedegli nella prefettura. — Questi accusato da Acacio incontra morte per volere di Giustiniano. — Sommossa della regione prodotta dalle crudeltà di Acacio, il quale vi perde la vita. — Mandata di Sitta a far vendetta dei ribelli, e sua fine pugnando. — Nefandissima azione di Buzez, surrogato al defunto, contra l'arsacida Giovanni. — Il costui genero Bassace, avuta la prefettura dell'Armenia, implora con veemente aringa il favore di Cosroe. — Il quale risolve di guerreggiare i Romani. 

» 147 
IV.

Apparizione d'una cometa. — Scorrerie degli Unni. — Lettera di Giustiniano a Cosroe 

» 157 
— V.

Cosroe, rotta la pace, entra con forte esercito in quel dell'imperio. — Omette l' 

 
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assedio del castello Circesio e della città di Zenobia. — Circondata Sura, città, e presala d'inganno, l'abbandona al furor delle truppe. — Restituisce per danaro a Candido, vescovo di Sergiopoli, i fattivi prigionieri.  Pag. 162 
Capo VI.

Divisione delle truppe orientali, e duci eletti a comandarle. — Buzez inviato a Gerapoli aringane gli abitatori. — Germano nipote di Giustiniano comandante del presidio di Antiochia; suoi piani di fortificazione. — Megas vescovo di Berea dagli Antiocheni spedito oratore a Cosroe. — Questi chiede danaro ai Gerapolitani. 

» 167 
— VII.

Cosroe debellata la città di Berea ne fa esecrando scempio. — Megas tornato in Antiochia non può indurne gli abitatori ad attendere le sue promesse. — Va una seconda volta mediatore al persiano duce. — Costui finalmente cede, e condona la vita ai Berei ed al presidio entro la rocca 

» 171 
— VIII.

Insolenza degli Antiocheni. — Assedio della città. — Confusione degli assediati. — I Persiani, scalate le mura, si impadroniscono di Antiochia. — Vigorosa difesa della gioventù là entro. — Discorso del zabergane a Cosroe; memorabile esempio di castità. 

» 173 
— IX.

Parlamento di Cosroe all'imperiale ambasceria. — Naturale del re. — Giudizio di Procopio intorno alla fortuna. — Saccheggio ed incendio di Antiochia 

» 178 
— X.

Segni della rovina di Antiochia. —  

 
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riflessione sopra gli imperscrutabili consigli del Nume. — Tempj conservati. — Discorso degli ambasciadori imperiali a Cosroe. — Querele del re. — Conferenza intorno alla pace, e sua conchiusione  Pag. 182 
Capo XI.

Cosroe visita la città di Seleucia e Dafne sobborgo. — Vendica la morte d’un suo guerriero ardendo il tempio di S. Michele. — Prende la via di Apamea, e gli abitatori, spaventati, hanno ricorso al patrocinio d'una reliquia della vera Croce. — Tommaso vescovo della città fattoglisi incontro lo accompagna entro le mura, e n'è mal corrisposto. — Il re interviene ai pubblici spettacoli, e si dichiara per la fazione dei prasini, geloso di Giustiniano favoreggiatore dei veneti. — Condanna a morte un soldato reo di stupro colla figliuola d'un cittadino 

» 187 
— XII.

Cosroe, domandato ai Calcidesi danaro, valica l'Eufrate. — Re Augaro di Edessa, intrinsichissimo di Augusto, ottiene con maraviglioso artifizio la permissione di tornare nel regno. — Scrive al figliuolo di Dio implorando salute. — Il quale ne accoglie i voti, ed assicuralo inoltre che Edessa trionferà ognora degli assalimenti nemici. — Giudizio di Procopio sulla verità di queste lettere. — Il Persiano istigato da tale grido assedia la città, quindi si parte 

» 192 
— XIII.

Ratificamento della pace inviato da Giustiniano a Cosroe. — Carità degli  

 
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Edesseni verso i prigionieri d'Antiochia frustrata dall’avaro Buzez. — Carreni trattati urbanamente dal Persiano. — Origine delle pretensioni del monarca persiano su di Costantina. — Dara assediata dall'esercito reale, ma non vinta.  Pag. 197 
Capo XIV.

Città fondata da Cosroe e ricolma di privilegi. — Ritorno di Belisario dall'Italia in Bizanzio, e nuova sua mandata in Persia. — Dimora di Vitige in Bizanzio durante la guerra, morte di uno degli ambasciadori suoi. 

» 200 
— XV.

Reali distintivi conferiti ab antico al monarca de’Lazj dal romano imperatore. — Cattivi trattamenti fatti a questo popolo da Pietro e Giovanni comandanti delle imperiali truppe. — Suoi ambasciadori alla presenza di Cosroe per domandarne il patrocinio. — Loro preghiera esaudita 

» 203 
— XVI.

Belisario fa leva di truppe, spedisce esploratori ed appresta la guerra. — Aringati i minori duci, delibera secoloro. 

» 209 
— XVII.

Entrata di Cosroe nella Colchide ed ubbidienza prestatagli dal re Gubaze. — Assedio della città di Pietra con grave perdita delle truppe reali. — Minata, arrendesi per capitolazione. 

» 212 
— XVIII.

Belisario a Nisibi. — Suo parlamento alle truppe. — Nabade assalisce i Romani. 

» 215 
— XIX.

Belisario sotto le mura di Sisaurano. — Sua aringa ai capitani dell'esercito. — Spedisce Areta a dare il guasto all'Assiria. — Capitolazione dell'antedetto  

 
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castello, e mandate, del governatore col presidio in Bizanzio. — Infedeltà di Areta. — Esercito romano oppresso da febbri e da altri malori. — Parlamento di Giovanni a Belisario sulla condizione delle truppe. — Ritirata di Belisario e di Cosroe  Pag. 219 
Capo XX.

Terza scorreria di Cosroe in quel de' Romani. — Sua malvagità sacrilega verso Candido vescovo di Sergiopoli. — Tenta sorprendere questa città. — Vuol condurre l'esercito nella Palestina, e mettere a sacco il tempio Gerosolimitano. — Frettoloso ritorno di Belisario in Persia. — Lettera di Giusto nipote di Giustiniano a Belisario. — Risposta del condottiero 

» 225 
— XXI.

Abandane ordinato da Cosroe va a Belisario. — Aringa il duce, e questi risponde. — Consiglia il re a farsi indietro. — Perturbamento ed irresoluzione di Cosroe. — II quale rivalica l'Eufrate. — Elogio di Belisario. — Callinico, città, sorpresa dal Persiano. — Richiamo di Belisario in Bizanzio e sua mandata in Italia. 

» 231 
— XXII.

Moria gravissima da Dio mandata all'uman genere; sua descrizione. — Strage da essa fatta in Bizanzio. — Giustiniano curantissimo del suo popolo dà a Teodoro la soprantendenza di tutti i provvedimenti necessarj in quelle angustie 

» 238 
— XXIII.

Pireo, divinità santissima appo gli Ardabigareni. — Cosroe tradito dagli ambasciadori. — Ordine imperiale d’una 

 
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scorrerie nella Persia. — Accampamento dell'esercito romano.  Pag. 241 
Capo XXIV.

Descrizione della Dubiana. — Vescovo di lei nomato grecamente cattolico perchè unico in quella regione. — Nessuna discipina dell'esercito romano. — Sua conseguenza o, in altri termini, sconfitta di esso. 

» 245 
— XXV.

Armi di Cosroe per la quarta volta sulle terre imperiali, ed assedio di Edessa. — E' vuol danaro dai cittadini. — Prosegue a cingerli strettamente coll'esercito, ed i suoi lavori giungono a sbigottire gli assediati, che mandangli Stefano, medico, Oratore di pace. — Parlar di costui. — Risposta del re. — La città vedesi agli estremi con timore gravissimo de’ suoi futuri destini 

» 249 
— XXVI.

Il cavaliere minato ed arso dai Romani. — Due assalti colla peggio delle truppe reali. — Colloquio di pace senza effetto. — Mura di Edessa combattute indarno; accordi 

» 254 
— XXVII.

Morte di Giusto e Peranio; Marcello e Constanziano, loro successori, mandati in ambasceria a Cosroe. — Guerra particolare tra Alamundaro ed Areta. — Isdigunna muove insidiosamente contro Dara, e, mancatogli il colpo, va ambasciadore in Bizanzio 

» 259 
— XXVIII.

Navilio da costruirsi nel paese de' Lazj, e frodi tramate dal Persiano contro Gubaze. — Ricorre questi all'imperatore ed ottiene otto mila guerrieri aventi a 

 
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duce il malaccorto Dasisteo. — Pietra cinta d'assedio. — Descrizione della Lazica. — Sagacità di Gubaze. — Falli del romano duce  Pag. 264 
Capo XXIX.

Mermeroe va a soccorrere Pietra; condizione degli assediati. — Discaccia i Romani dalle gole de’poggi, ed il costoro duce- al venir suo, abbandonato l'assedio, varca insieme coll'esercito il Fasi. — Sua entrata e sue prime cure in Pietra. — Gubaze difende ognora i passi delle montagne, e da Giustiniano riceve danaro. — Il duce persiano provede alla salvezza della città. — Grande sconfitta d'una parte delle sue truppe. — Giovanni il cappadoce di ritorno in Bizanzio, e spiegazione d'una profezia a suo riguardo. 

» 271 

LIBRO PRIMO.

ISTORIA DELLE GUERRE CONTRO I VANDALI.
Capo I.

Compartimento, morto Teodosio, dell'imperio romano. — Divisione della terra in due parti: Asia ed Europa; forte nomato Septem; larghezza dello stretto di Gadi e dell'Ellesponto. — Estensione di tutto l'imperio misurata dalle coste del mediterraneo. — E delle sue parti: occidentale ed orientale 

» 281 
— II.

Origine dei Goti, dei Vandali, del Visigoti e dei Gepidi. — Scorreria degli ultimi e vergognosa fuga d'Onorio. — Alarico dà il guasto a Roma. — Stravagante  

 
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affetto d'Onorio per una gallina chiamata Roma. — Azione di Proba, chiarissima romana. — Attalo creato imperatore da Alarico. — Ribellione della Britannia. — Dio protegge Onorio. — Scorreria dei Goti  Pag. 286 
Capo III.

Andata de’ Vandali e degli Alani a soggiornare nella Spagna, consentendovi Onorio senza conceder loro la prescrizione di trent'anni giusta le romane leggi. — Morte di Onorio, tirannia di Giovanni, suoi costumi, disfatta, imprigionamento ed uccisione. — Cattiva educazione di Valentiniano III. — Elogio d’Aezio e di Bonifacio. — Il primo calunniatore del secondo. — Bonifacio trae i Vandali in Africa, quindi offre loro danaro perchè si partano; ma fallito il suo intendimento guerreggiali e perde 

» 294 
— IV.

Un’aquila svolazzante sulla testa di Marciano, tenuta presagio del suo imperio, liberalo dalla schiavitù di Gizerico. — Il quale traendo buon conto della vittoria s’appacia con Valentiniano, e gli dà il proprio figliuolo in istatico. — Morte di Placidia e turpe furberia di Valentiniano. — Morte di Aezio. — Attila mette a sacco l'Europa, e conquista Aquileia. — Massimo fa uccidere Valentiniano, e sposane la consorte Eudossia, che informata del costui tradimento implora da Gizerico soccorso 

» 300 
— V.

Uccisione di Massimo. — Gizerico, saccheggiata Roma, invia a Cartagine la moglie e le figliuole di Valentiniano, e con 

 
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esse una immensità di ricchezze. — Atterra le mura delle città d'Africa, e ne divide i colti ai Vandali. — Riduce in coorti questo popolo e gli Alani; mette a ferro e fuoco l'Italia, la Sicilia, ed altre genti  Pag. 306 
Capo VI.
Poderosa oste raccolta da Leone contro i Vandali; Basilisco, capitano di lei, subornato da Aspare. — Antemio, eletto imperatore d'Occidente. — Marcellino conquista la Sardegna, ed Eraclio Tripoli. — Pugna navale. — Generosa morte di Giovanni
 
» 309 
— VII.
Morte di Antemio, di Olibrio e di due Leoni. — Laude di Maggiorino; suo stratagemma; prodigio arrivatogli; speranze di Roma fondate sulla riputazione del costui valore, e svanite col la sua pronta morte. — I successori Nipote, Glicerio ed Augustolo hanno breve durata. — Basilisco usurpa l'imperio, e tradito da Armazio cade nelle mani di Zenone per opera di Acacio, vescovo della chiesa in cui aveva asilo. — Sua lagrimevol fine. — Convenzione di pace tra Gizerico e Zenone. — Morte ed ultima volontà del primo
 
» 314 
— VIII.
Onorico persecutore dei cristiani; ed i Maurusii padroni del monte Aurasio. — Gondamondo successore d’Onorico affligge anch'egli i seguaci di Cristo. — Il fratello Trasamondo cambia le forme della persecuzione, e sposa Amalafrida sorella di Teodorico re de’ Goti. — Gabaone, re dei Maurusii volendo
 
 
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riparare le profanazioni dei Vandali muove lor contro e li sconfigge.  Pag. 319 
Capo IX.

Ilderico successore di Trasamondo. — Imprigionato perde il regno per congiura tramatagli da Gilimero. — Lettere di Giustiniano a costui; risposta. — Giustiniano risolve guerreggiare i Vandali 

» 323 
— X.

Guerra contro i Vandali temuta da tutto l'esercito. — Sconsigliata da Giovanni prefetto del pretorio. — Persuasa da un vescovo orientale. — Il caso rende a Giustiniano Tripoli e la Sardegna 

» 327 
— XI.

Truppe e comandanti spediti da Giustiniano alla conquista dell'Africa. — Preparativi di Gilimero contro la Sardegna. — Presagio formato da un imperiale comando 

» 333 
— XII.

Il patriarca di Bizanzio benedice l'esercito. — Sogno di Procopio. — Partenza delle navi, ed omicidio punito da Belisario. — Suo parlamento. 

» 337 
— XIII.

Belisario attende grandemente al benessere dell'armata di mare. — Molti soldati vittime dell'avarizia di Giovanni prefetto del pretorio. — Avvedimento di Antonina consorte di Belisario perchè sul mare non si guastasse l'acqua potabile 

» 341 
— XIV.

Procopio va in Siracusa mandatovi da Belisario. — Vi compie gli ordini avuti. — L'armata di mare apporta in Africa. — Archelao sconsiglia il dare in terra. — Belisario gli si oppone. — E, riportato il voto degli altri duci, fa dismontare l'esercito. — Acqua comparsa nello 

 
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scavare la fossa del campo, e da Procopio tenuta presagio della vittoria.  Pag. 347 
Capo XV.

Belisario arringa l'esercito. — Entra per accordo in Siletto, (città). — Indirizza ai Vandali le scritte loro da Giustiniano. — Precede in buon ordine coll'esercito. — Si procaccia l'amore dei popoli colla disciplina rigorosa delle sue truppe. — Gilimero commette a suo fratello Ammata la morte d’Ilderico e degli affini di lui rinchiusi nelle prigioni cartaginesi 

» 356 
— XVI.

Ragionamento di Procopio sulla Provvidenza. — Uccisione di Ammata, e rotta delle sue truppe. — Onore accordato dai Massageti ad una loro famiglia, che tale cioe de’ suoi membri fosse ognora il primo a disfidare il nemico alla pugna 

» 362 
— XVII.

Belisario messo a campo l'esercito inspiragli coraggio nel combattere. — Terrore dei confederati. — Imprudenza e fuga di Gilimero 

» 365 
— XVIII.

Arrivo dalle navi in Cartagine, ed animo degli abitatori bene affetto ai Romani. — Liberazione de’mercadanti prigionieri. — La truppa de’ vascelli piglia terra. — Belisario, entrato nella città alla testa dell'esercito, ascende il trono di Gilimero, ascolta i richiami dei saccheggiati da Calonimo, e fa loro giustizia 

» 369 
— XIX.

Origine delle voci delfico e palazzo adoperate per indicare il cenacolo e l'abitazione de’romani imperatori. — Belisario salvator di Cartagine. — Scioglimento 

 
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d'un enimma, e compimento d’una visione  Pag. 372 
Capo XX.

Saggio consiglio d'un Vandalo. — Crudeltà di Gizerico punita ne’suoi discendenti 

» 376 
— XXI.

Taglia di Gilimero sopra le teste de’romani soldati — Valore di Diogene. — Mura di Cartagine ristaurate da Belisario. 

» 378 
— XXII.

Lettera di Zazone al fratello Gilimero intercetta dal vincitore. — Avvenimento singolare 

» 380 
— XXII.

I Vandali ragunati a portamento da Gilimero. — Belisario manda ai capi dei Maurusii i segni dell’autorità regale. — Risposta di Gilimero a Zazone. — Sbigottimento grandissimo de' Vandali. 

» 383 

LIBRO SECONDO.

ISTORIA DELLE GUERRE CONTRO I VANDALI.
Capo I.

Corrispondenza di Gilimero in Cartagine. — Aringa di Belisario 

» 387 
— II.

Truppe di Belisario in marca. — Presagio ai Romani della vittoria. — Aringhe di Gilimero e di Zazone. 

» 391 
— III.

Ordinanze degli eserciti. — Disfatta de’Vandali. — Fuga di Gilimero. 

» 395 
— IV.

Belisario sgrida le truppe di soverchio sbandatesi nel predare. — Gilimero incalzato da Giovanni. — Costui morte per la imprudenza di Uliare. — E sepolcro dotato d'annua rendita. — Il re vandalo campa la vita sul monte Papua. — Faros lo assedia. — Il romano duce ne prende i tesori 

» 398 
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Capo V.

La Sardegna, la Corsica, la mauritana Cesarea, il forte Settense, le isole Ebuso, Maiorica e Minorica assoggettate nuovamente all'Imperio Romano. — Belisario domanda ai Goti il promontorio Lilibeo. — Sua lettera e risposta di essi 

Pag. 403 
— VI.

Gilimero indarno assalito da Fares sul monte Papua. — Vita dei Vandali discrepante da quella de' Maurusii. — Lettere di Faras e di Gilimero 

» 409 
— VII.

Compassionevole istoria di due famelici garzoncelli. — Lettera di Gilimero a Faras. — Il Vandalo si arrende, e condotto in Cartagine presentasi ridendo a Belisario. — Giudizio di Procopio sopra questa guerra 

» 413 
— VIII.

Belisario accusato falsamente al trono di Giustiniano. — Pessimo carattere dei Maurusii. — Predizione delle donne loro 

» 416 
— IX.

Trionfo di Belisario in Bizanzio. — Vasi del tempio di Salomone da Giustiniano donati alle chiese gerosolimitane. — Comando fatto a Gilimero di prostundersi al cospetto dell'imperatore. 

» 419 
— X.

Aigan e Rufino sorpresi e morti dai Maurusii. — Costoro origine e stanza in Africa 

» 423 
— XI.

Lettera di Salomone ai Maurusii, e costoro risposta. Ordinanza d'amendue gli eserciti. — Aringa di Salomone. — Altra dei comandanti barbari. — Vittorie de’ Romani 

» 428 
— XII.

Nuova guerra dei Maurusii — Monte  

 
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Bargaone. — Aringa di Salomone. — Grande sconfitta de' barbari |||
 Pag. 434
Capo |||
XIII. Duello tra Altia e Iabda. — Monte Aurasio. — Vani sforzi di Salomone contra i Maurusii. — Preparativi per una seconda campagna |||
   » 438
— |||
XIV. Belisario conquistatore della Sicilia. — Il disco solare mostrasi pel corso d'un anno come ecclissato. — Abbottinamento delle truppe in Africa |||
   » 443
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XV. Cartagine assediata. — Ribelli in fuga. — Aringa di Belisario. — Altra di Stoza. — Il duce romano cacciati i barbari torna in Sicilia. — Stoza corrompe le truppe imperiali e manca di fede ai costoro duci |||
   » 447
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XVI. Germano amato dalle truppe. — Stoza risolve di combattere. — Aringa di Germano |||
   » 455
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XVII. Germano arriva Stoza in Numidia. — Lo combatte e sconfigge |||
   » 458
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XVIII. Congiura di Massimino. — Germano la dissipa, e ne condanna a morte il capo |||
   » 462
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XIX. Salomone di ritorno con molti duci in Africa. — Spedisce Gontari contro i Maurusii del monte Aurasio; muove quindi egli stesso a vendicarne la disfatta. — Prende Zerbuli castello. |||
   » 464
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XX. Salomone assedia Tumar. — Anima le truppe a combattere valorosamente. — S'impossessa del monte coll'agilità e colla bravura d'un tal Getone soldato. — Occupa la rocca di  |||
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Geminiano. — Fa tributaria de' Romani l'antica Mauritania |||
 Pag. 467
Capo |||
XXI. Giustiniano manda Ciro a governare Pentapoli, e Sergio Tripoli — Per la fortuita uccisione di parecchi barbari nella casa di Sergio accendesi una tremenda guerra contro i Romani. — Salomone cade estinto da nemica mano |||
   » 471
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XXII. Sergio comandante supremo dell'Africa si fa odioso ai popoli. — Lettera di Antala a Giustiniano. — Salomone fratello di Sergio astutamente si libera dalla prigionia dei Maurusii. — Per la costui imprudenza Laribo viene a patti col nemico. |||
   » 475
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XXIII. Imerio fatto prigione dai Maurusii e costretto a secondarli nel tradire la città d’Adrumeto. — La quale torna quindi ai Romani per la scaltrezza del sacerdote Paolo. — Deplorabile stato dell'Africa |||
   » 478
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XXIV. Areobindo con nuove truppe in Africa. — Egli e Sergio, forniti di egual potere, al costei reggimento. — Giovanni di Sisinio uccide Stoza in una battaglia, e vi rimane anch'egli spento |||
   » 482
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XXV. Gontari sollecita i Maurusii a mover guerra ai Romani; suoi occulti maneggi con Antala. — Areobindo seduttore di Cutzina. — Trame di Gontari contro Areobindo |||
   » 484
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XXVI. Gontari spaventa Areobindo e rendelo odioso alle truppe. — Questi fuggendo ripara entro una chiesa. — Quegli trattolo di |||
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là sopra la fede sua incontanente il tradisce |||
 Pag. 487
Capo |||
XXVII. Gontari abbandonato da Antala. — Tradito da Artabano. — Il quale è animato all'impresa dal nipote Gregorio. — Umanità di Gontari con la moglie e la sorella di Areobindo. — Truppe di Artabano contro i Maurusii |||
   » 490
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XXVIII. Uccisione di Gontari in un convito. — Artabano governatore dell'Africa. — Giovanni successore di lui; sue felici gesta |||
   » 494
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INDICE

DELLE

TAVOLE CONTENUTE IN QUESTO VOLUME.
Prospectus Mediae, Assyriae, Babyloniae, Mesopotamiae, Arabiae desertae et Armeniae, Auctore De la Rue. |||
 Pag. 1
Syria |||
   » 141
Africa propria |||
   » 281
Sardiniae antiquae descriptio |||
   » 309