Odi (Anacreonte)/Ode LVI
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Ode LVI
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SULLA VECCHIAIA.
Già calve e tremole
Le tempia io sento,
Sparso d’argento
4Già veggo il crin.
Verso il suo termine
L’età trabocca,
I denti in bocca
8Son vecchi alfin.
De’ giorni amabili
Passò l’aurora;
Già l’ultim’ora
12Sento appressar.
Dolente e timido
Piango, e mi lagno,
Che il nero stagno
16Degg’io varcar.
O come d’Erebo
L’atro sentiero
Il mio pensiero
20Turbando va.
Non v’è più orribile,
Lo sento, ahi lasso!
Sol questo passo
24Tremar mi fa.
Quanto son facili,
Quanto spedite
Le vie che a Dite
28Guidano il piè!
Ma poi, dal pallido
Fatal soggiorno,
Di far ritorno
32Speme non v’è.