O pellican, ch'ove più il calle è incerto
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Pompeo Figari
I1
O Pellican, ch’ove più il calle è incerto,
Più folto in bosco, e più segreto il fiume,
Dolente e solo in orrido deserto
I lunghi giorni hai di passar costume;
5Nottola, o tu, che finchè il Sol coverto
Non ha del volto in Occidente il lume,
Nel tuo tetto ti ascondi, e al Cielo aperto
Spïegar non sai le vergognose piume:
Mentre l’egro mio cor sospira e piagne,
10Al par di voi, per isfogar mio duolo,
Cerco occulte spelonche, erme campagne.
Ma con vana lusinga io mi consolo:
15Chè se le colpe mie mi son compagne,
Misero!, ovunque io sia, non son mai solo.
Note
- ↑ Sopra il versetto Similis factus sum Pellicano solitudinis: et sicut Nyctiorax in domicilio.