Novellette e racconti/XXXV. Accidente occorso ad una Pastorella
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Accidente occorso ad una Pastorella
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XXXV.
Accidente occorso ad una Pastorella.
Domenica passata nacque sul territorio Vicentino questo accidente. Una pastorella pasceva le sue pecorelle sopra una montagnetta non molto discosta dalla Valdeifiori, e stavasi in pace a sedere, quando all’improvviso sorse un crudelissimo nembo che scoppiò in lampi, tuoni e pioggia che si versava largamente. La giovane, preveduto il caso poco prima, non avendo tempo di salvarsi a casa sua, adocchiato nella montagnetta un sasso che usciva in fuori ed era dentro cavato a guisa di una picciola spelonca, correndo quanto potè il più, si fece casa di quella grotta, e stavasi ottimamente riparata da tutte le ingiurie della pioggia e del vento. Ma la miserella non sapea la sorte crudele che le soprastava, perchè scoccata dal cielo una folgore, venne a piombo, e appunto a colpire il sasso sotto a cui giaceva, sicchè tutto l’infranse, e lei sotto la rovina schiacciò ed uccise. Difficilmente può la umana accortezza guardarsi da casi tali: il meglio è non istudiarvi sopra per non tremare ad ogni baleno e tuono. Pochi dì fa ne scoccò una qui in Venezia in una casa dove erano molte persone raccolte, ed empiè tutti di spavento, e tuttavia altro male non fece se non che aperse un armario fitto in una muraglia. All’incontro mi ricordo di un villano da me conosciuto, e che tutte le cose sue le faceva col piede del piombo: questi trovandosi in un bosco in cui è una chiesicciuola dedicata a San Lionardo, e lavorando quivi con altri suoi compagni, si levò un tempo orribile, ond’egli con altri due si ritrasse sotto una quercia. Gli venne in mente che le folgori feriscono più spesso i luoghi alti; lo disse a’ suoi compagni, ed essi per timore della pioggia non si mossero di là, e all’incontro andò egli a ripararsi dietro ad una muraglia della chiesetta. Non sì tosto vi giunse, che la saetta scoppiò sul muro e l’uccise, e i suoi compagni furono salvi.