Novellette e racconti/XLVIII. Sottile astuzia di un Ladro
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Sottile astuzia di un Ladro
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XLVIII.
Sottile astuzia di un Ladro.
Nella contrada di Santa Maria Formosa pochi giorni sono, verso le ore ventiquattro, picchiò un giovine ad un uscio. Affacciasi la padrona alla finestra, e dice: Chi è là? Risponde il giovane: Di grazia, signora (e la chiama a nome), oda la signoria vostra una parola. Essa squadratolo ch’egli era ben vestito e pulito della persona, e subito, come si fa comunemente, giudicandolo uomo dabbene a’ panni ch’erano buoni, apre, e gli dice che monti la scala. Egli sale e dice: Il tale vostro figliuolo con questo gran caldo è sì sudato, che pare uscito dell’acqua, e non avendo altra persona appresso di sè, ha pregato me ch’io venga per una camicia. La donna sta alquanto sospesa, ed egli segue: Esso è uno de’ migliori amici ch’io mi abbia, e vostra signoria si può ben lodare di avere uno de’ migliori figliuoli che abbia altra donna in Venezia: non c’è lingua così maligna, nè tanto velenosa, che non dica bene di lui. E qui la madre comincia ad avviarsi verso la cassa. Ma che? dice il giovane, non è egli già il solo figliuolo ch’ella abbia di questa qualità: tutti cinque (chè cinque ne avea) si possono dire i migliori e più compiuti giovani di Venezia. La donna apre la cassa. Si può egli vedere uno più attento a’ fatti suoi del signor Giovanni? uno più ingegnoso del signor Francesco? e quel signor Bartolommeo, in verità, che non si può parlare seco due volte, che uno non ne sia innamorato! ma soprattutto il figliuol suo religioso, ognuno dice ch’è un agnolo: io le so dire che non mi pare di poter vivere tanto ch’egli ritorni dalla campagna, sì ch’io lo possa abbracciare a modo mio: famiglia benedetta! madre veramente beata! La buona donna prende la camicia con le lagrime agli occhi di tenerezza, e ad ogni poco dicea: Certo de’ miei figli non tocca a parlare a me; ma ringrazio il Signore, sono tutti cinque di un umore da dovermene contentare: non ho mai una torta parola da loro; sono ubbidienti, amorevoli e accostumati. Questa è opera della mamma, dicea il giovane, che ha saputo allevarli. Ella ride così un pochetto e lo ringrazia; lo prega a dire al figliuol suo che si guardi dal caldo, che scambi subito la camicia, e gliela dà ringraziandolo del disagio datosi per lui: sicchè fra l’esibizioni e i convenevoli il galantuomo scese le scale, e andò a vendere la camicia.