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80 novella xlviii.

acquetarlo. Dice il figliuolo: Io sto bene. Dice il padre: Al nome sia di Dio, io l’ho caro; ma se tu prenderai la pozione, starai meglio; e gli tocca il polso: in effetto gli parea che non avesse febbre. Giunge il medico; va anch’egli al polso, avvisato dal padre che febbre non avea, e lo trova libero; ma avendo udito dallo staffiere la passata furia, e postosi in capo che quello fosse stato vaneggiamento, prova con molte ragioni che ci sono alcune febbrette sorde e mutole che non appariscono di fuori, ma lavorando di dentro, fanno tali effetti: onde stabilisce che la pozione debba essere risolutamente bevuta. Il povero giovane vedendo che lo stare a letto era per lui finalmente lo stesso che andare alla campagna, disse che voleva dire due parole da sè a sè al padre; onde il medico, fatti i suoi convenevoli, si partì, e il giovane singhiozzando, e non senza lagrime, narrò la sua invenzione al padre, il quale si rise, e fatta venire la barca alla riva, vi entrarono insieme; e il giovine ebbe per allora più caro di fuggire le pozioni, che di vedere la fanciulla.


XLVIII.


Sottile astuzia di un Ladro.


Nella contrada di Santa Maria Formosa pochi giorni sono, verso le ore ventiquattro, picchiò un giovine ad un uscio. Affacciasi la padrona alla finestra, e dice: Chi è là? Risponde il giovane: Di grazia, signora (e la chiama a nome), oda la signoria vostra una parola. Essa squadratolo ch’egli era ben vestito e pulito della persona, e subito, come si fa comunemente, giudicandolo uomo dabbene a’ panni ch’erano buoni, apre, e gli dice che monti la scala. Egli sale e dice: Il tale vostro figliuolo con questo gran caldo è sì sudato, che pare uscito dell’acqua, e non avendo altra persona appresso di sè, ha pregato me ch’io venga per una camicia. La donna sta alquanto sospesa, ed egli segue: Esso è uno de’ mi-