Non anco avea le pene e i premi nostri
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Giuseppe Ercolani
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Non anco avea le pene e i premi nostri
Il sommo Padre in adamante fissi,
Nè gli Empi destinava a’ ciechi abissi,
Nè i Giusti a’ luminosi empirei chiostri;
5Quaudo, o gran Donna, i bei natali vostri
Furon nell’alta eterna idea prefissi;
E fremer d’ira in lontananza udissi
Il Re superbo de’ tartarei mostri.
Che grazia ad altri non concessa poi
10Fin d’allor vi sottrasse al frutto rio
Dell’arbor tanto ingiurioso a noi;
E qual non cape in intelletto mio,
Nel gran principio de’ decreti suoi
Vi destinò sua Genitrice Iddio.
Note
- ↑ Per la nascita della B. V. M.