Neve (Prati)
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Questo testo fa parte della raccolta XIII. Da 'Psiche'
CXIV
NEVE
Altri le mani tremule riscalda
ai ginepri odorosi; altri corona
il bicchier di vernaccia, e fa più balda,
novellando, la voce e la persona.
T riguardo da’ vetri a falda a falda
cascar la neve: né l’Olimpo tuona;
né stride il vento; né, dell’Orco aralda,
la corva errante il negro di mi suona.
Piú che Pesto fiorita, a mezzo il verno,
m’è soave mirar questo, che asconde
d’Iside i baci, sconsolato velo.
Sotto questo gran vel passa Teterno
spirito della vita: e i fiori e Tonde
saran domani un vasto inno del cielo.