Naja Tripudians/XX
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XX.
Era la vigilia della partenza per Londra.
La stanza raccolta e famigliare era illuminata dalla blanda luce della lampada e dagli sprazzi vividi del fuoco che ardeva nel caminetto.
Sul tavolo giacevano, negletti, i libri del dottore; i lavori delle fanciulle erano già piegati e riposti in un cassetto per rimanervi fino al giorno del loro ritorno.
Myosotis moveva silenziosa per la stanza aiutando Jessie a preparare il thè; ma Leslie sedeva languida e oziosa accanto al padre e poggiava la testolina lucente al braccio di lui, guardando muta nelle fiamme.
Pensava all’indomani; alle giornate di svago, alle serate di divertimento che l’attendevano nella lieta e immensa capitale; pensava anche al babbo, che sarebbe rimasto qui, solo, per tante lunghe giornate e tante malinconiche sere.... A quel pensiero strinse più forte al braccio paterno la guancia accaldata.
Il babbo non si mosse. Allora Leslie volse il viso e premette sulla manica della vecchia giacca color tabacco un bacio.
— Pensa, papà, — disse piano, — che per Natale saremo di nuovo qui.
— Sì, sì, — confermò Myosotis avvicinandosi anch’essa e cingendo col braccio il collo di suo padre; — per Natale saremo qui. — E si chinò a baciargli i capelli troppo presto imbiancati. — Staremo a Londra tutt’al più quindici giorni.
Il chiarore della lampada illuminava quella testa argentea tra le due testoline dorate; e la vecchia Jessie, nell’ombra, col vassoio da thè tra le mani, le guardò e sentì nel suo rigido petto fondersi di tenerezza il cuore.
— Sicuro! staremo tutt’al più quindici giorni, — fece eco Leslie.
— Sono anche troppi, — brontolò d’improvviso Jessie dal fondo della stanza. E con una nota spezzata nella voce, soggiunse: — La vostra mamma, se fosse qui, non vi lascerebbe andare.
A quella frase tutti e tre trasalirono e volsero alla vecchia i loro visi sbigottiti.
— Perchè dici questo? — chiese il dottor Harding con voce turbata. Il nome della morta era sacro, nè si pronunciava mai che nelle più rare e gravi occasioni.
— E perchè lo dici solo adesso? — soggiunse Myosotis in tono di rimprovero. — Sai bene che non faremmo mai una cosa che la mamma non avrebbe voluto.
— Non so.... mi è venuto in mente così, — mormorò la donna. — Mi pareva di vederla qui....
E tutt’a un tratto Jessie si mise a piangere.
Subito le furono tutt’e tre d’attorno, carezzandola e confortandola; ma ci volle del tempo prima che cessassero i suoi singhiozzi. Finalmente la vecchia si asciugò gli occhi col suo grembiale azzurro, e uscì.
Gli altri si strinsero più vicini l’uno all’altro accanto al fuoco, senza parlare.