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XX.
Era la vigilia della partenza per Londra.
La stanza raccolta e famigliare era illuminata dalla blanda luce della lampada e dagli sprazzi vividi del fuoco che ardeva nel caminetto.
Sul tavolo giacevano, negletti, i libri del dottore; i lavori delle fanciulle erano già piegati e riposti in un cassetto per rimanervi fino al giorno del loro ritorno.
Myosotis moveva silenziosa per la stanza aiutando Jessie a preparare il thè; ma Leslie sedeva languida e oziosa accanto al padre e poggiava la testolina lucente al braccio di lui, guardando muta nelle fiamme.
Pensava all’indomani; alle giornate di svago, alle serate di divertimento che l’attendevano nella lieta e immensa capitale; pensava anche al babbo, che sarebbe rimasto qui, solo, per